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Una via per Franca Florio

venerdì 27 Maggio 2022

Della baronessa Franca Jacona Notarbartolo di San Giuliano noi palermitani sappiamo molto. Nel 1893, all’età di venti anni, sposò a Livorno Ignazio Florio, erede di una delle famiglie più ricche d’Europa. Sposandosi perde il titolo nobiliare ma ne acquista un altro, con cui entrerà nella storia non sono di Palermo ma d’Europa, specie al suo tempo: Donna Franca Florio.

A ben riflettere non fu solo lei a fare un ottimo matrimonio, il giovane Ignazio guadagnò un patrimonio non materiale inestimabile sposando Franca. Bellissima, alta, occhi verdi, portamento regale, carisma, ma non basta, donna Franca diventa una delle donne più ammirate d’Europa per intelligenza, cultura e savoir faire, oggi diremmo un genio nelle pubbliche relazioni. Grazie alla sua rete di relazioni sociali, fu l’indiscussa protagonista della vita mondana e non solo, del tempo. Franca riesce ad attirare a Palermo i personaggi più importanti dell’epoca non solo politici, ma culturali, a farsene amica e mecenate. E per riuscire nell’intento trasforma le sue dimore e la nostra città nei luoghi più belli e importanti dell’epoca, facendo in poco tempo di Palermo in uno dei centri più vivi e fervidi d’Europa. Puccini è di casa e Palermo ospiterà il più grande teatro d’Europa, finanziato e voluto dai Florio, diventando di fatto capitale culturale, soppiantando Roma e gareggiando con Vienna e Parigi. E parallelamente nascono i Cantieri Navali, le mille attività dei Florio arrivano al punto massimo. Fedelissima per tutta la vita di un marito infedelissimo, Franca fu amata senza mai ricambiare dai più raffinati e famosi uomini dell’epoca: Puccini, Leoncavallo, Caruso, Montesquieu, da illustri pittori, tra cui Boldini, De Maria Bergler e da esponenti della più alta aristocrazia italiana ed europea. Anche l’imperatore d’Austria Francesco Giuseppe si innamorò di lei.

La vita di Franca Florio, fatta di discese ardite e dure risalite è una grande storia, la fortuna, la sfortuna, la ricchezza, la povertà, la felicità, il dolore, si mischiano in quello che è un romanzo più romanzo di ogni pagina immaginata. E si fonde con la nostra stessa storia, il trionfo di Palermo e la sua decadenza. Per questo la amiamo. I libri di Stefania Fauci adesso stanno riportando in Italia e nel mondo i rumori e i clamori, a breve sarà realizzata anche una fiction televisiva e a quel punto davvero il romanzo di Franca, dentro la storia dei Florio, sarà un patrimonio collettivo di cui andare fieri.

Quello che è meno noto è il ruolo fondamentale rappresentato da Franca Florio della costruzione di una nuova scena per Palermo e nella gestione dell’economia della famiglia e che contava banche, industrie, cantieri navali, fonderie, tonnare, saline, cantine vinicole (il famoso Marsala) e, soprattutto, una delle più grandi flotte europee, la Società di Navigazione Italiana. È ancora sotto l’esame degli storici la vicenda delle fortune, ma soprattutto del declino economico della dinastia dei Florio: fu l’inesperienza del giovane Ignazio? Fu la presenza di amministratori incapaci? Fu un complesso concorso storico politico in cui le decisioni economiche nazionali del tempo spostano verso il Nord gli interessi? Fu tutto questo? Sicuramente non fu, come molti credono la “vita dispendiosa della coppia” perché quella vita era essa stessa un investimento in relazioni e affari.

Franca Florio morì nel 1950, a 77 anni nella Villa Salviati della figlia Igea. Lontana da Palermo, una città ormai proiettata verso un destino meno luminoso, non assisterà al sacco che ha distrutto il suo sogno per Palermo. Tramontava con lei la Bella Époque di Palermo. In realtà non è mai morta ed è amatissima. Non solo grazie ai libri di Fauci. E qua inizia un’altra storia. Esiste e cresce un nutritissimo numero di estimatori la cui punta dell’iceberg è rappresentata dalgruppo Facebook “Donna Franca Florio Jacona della Motta di San Giuliano”, di cui anche la scrivente fa parte con gioia, che ha raggiunto quasi 11.000 iscritti. È amministrato da Filippo Forgia con ammirevole dedizione e rigore. Forgia ha raccolto in quella pagina anche gli eredi della famiglia e con l’intento di preservare la memoria storica compie un grande lavoro documentale.

Negli ultimi anni gli eredi, Filippo Forgia e con loro tutti gli iscritti di quella pagina, stanno tentando inutilmente di ottenere che venga intitolata una strada a Franca Florio nella nostra città. La qual cosa appare un vuoto da colmare. La pratica è partita, era quasi lì lì per giungere a un esito positivo quando si è nuovamente incagliata. Non ne conosciamo il motivo: qualunque esso sia, burocratico, amministrativo o di altro genere è giunto il momento di porvi rimedio. Un appello per chi amministrerà Palermo prossimamente: Franca Florio merita una via a Palermo e Palermo, dal suo canto, merita una via Franca Florio, che sia auspicio di una di quelle incredibili rinascite che periodicamente hanno sempre visto la luce nella nostra città.

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