Le voci sulla volontà di Unicredit di vendere il Credito su Pegno si rincorrono da tempo, ma per l’appunto si è sempre trattato di voci. L’Istituto, infatti, non le ha mai confermate, né dato notizie in merito. Tuttavia sono filtrate alcune indiscrezioni circa l’interessamento di un acquirente disposto a rilevare un ramo d’azienda florido che, secondo la valutazione dei sindacati, vanta decine di filiali in tutta italia, tra cui una a Palermo con 40 dipendenti.
Il percorso di razionalizzazione e riorganizzazione avviato dall’amministratore delegato di Unicredit Jan Pierre Mustier interesserebbe, quindi, anche questo asset. L’acquirente sarebbe la nota casa d’aste austriaca Dorotheum, la prima in Europa per giro d’affari con sede a Vienna e con circa 700 dipendenti, di cui 200 fuori dall’Austria, e con una succursale a Milano. La Dorotheum ha già avuto modo di valutare direttamente e concretamente l’affare. Alcuni suoi rappresentanti a fine 2016 sono sbarcati in italia per vedere con i propri occhi e valutare il lavoro svolto dentro le filiali. La trattativa, quindi, sarebbe in corso e a quanto pare il dossier sarebbe ora all’esame del board di Piazza Gae Aulenti.
Il silenzio assoluto mantenuto da Unicredit nei confronti di un’operazione così importante per il gruppo e per le centinaia di lavoratori alle dipendenze del Pegno ha suscitato le forti critiche dei rappresentanti sindacali. In particolare quelli palermitani. “Non comprendiamo la mancanza di chiarezza di Unicredit – affermano Giuseppe Angelini, Gabriele Urzì, Elia Randazzo e Salvatore Li Castri, dirigenti sindacali rispettivamente FABI, FIRST/CISL, FISAC/CGIL E UILCA. Parliamo di un settore che ammonta a circa 200 milioni di euro di impieghi, 35 filiali in tutta Italia e che solo a Palermo occupa 40 lavoratori che vivono una forte incertezza sul loro futuro lavorativo ormai da mesi”.
Le organizzazioni sindacali non riescono a giustificare la necessità di liberarsi di un comparto che, soprattutto in questo momento di grande difficoltà economica, rappresenta un punto di riferimento sicuro sia per l’azienda che per i clienti. “Complice la crisi economica, il credito su pegno è tornato di grande attualità – continuano i sindacalisti – soprattutto nella realtà palermitana e siciliana dove, spesso, il pegno rappresenta una forma veloce e senza eccessive formalità (fatte salve quelle tecniche e di legge) di accesso al credito per privati e professionisti con il vantaggio ulteriore che il credito su pegno non si basa sulla valutazione del merito creditizio del cliente, ma sul valore del bene dato in pegno”.
Inoltre la mancanza di informazioni sulla trattativa desta nei sindacati molta incertezza sul futuro dei lavoratori. “Ci preoccupano non poco le ripercussioni sociali di una eventuale cessione del Pegno e le conseguenze negative per i circa 40 lavoratori addetti soltanto sulla piazza di Palermo, tanto più viste la problematiche che stanno interessando i lavoratori del comparto del recupero crediti oggi transitati a Do Bank realtà nella quale è stato necessario addirittura l’intervento delle Segreterie nazionali per il pessimo clima aziendale che si è determinato. Al silenzio risponderemo con iniziative eclatanti”.