Sulle elezioni a Rettore è sempre più scontro tra il Decano Letterio Bonina che ha firmato un decreto per anticiparle al 29 settembre (e il giorno dopo va in pensione) e i vertici dell’Università (QUI). Contro il Decano si è scatenata una rivolta dei docenti, in 524 hanno firmato un durissimo documento (QUI) contestandone toni, metodi, contenuti e 238 dipendenti del settore tecnico amministrativo. Lo stesso ex prorettore e costituzionalista Antonio Saitta ha invitato Bonina a ritirarlo (QUI).
Il Decano tira dritto e spiega di aver voluto accelerare i tempi per timore di una proroga al Rettore Cuzzocrea.
Intanto a rispondere al Decano ieri è stato il Direttore Generale Francesco Bonanno che ha definito il provvedimento irricevibile, contraddittorio, illogico e con elementi di illiceità tali da motivarne la mancata pubblicazione.
Il decreto del Decano è irricevibile: è stato trasmesso il 20 luglio, in data di gran lunga anteriore rispetto a quella prescritta dalla legge, il DPR 382/1980 che dispone all’art. 97 che “Sei mesi prima della scadenza dei mandati le elezioni sono indette dal decano dei professori ordinari (…)”.
Il mandato di Cuzzocrea scadrà il 18 aprile del 2024, i sei mesi per l’indizione delle elezioni scattano dal 18 ottobre 2023 ma a quella data il professor Bonina non sarà più né docente né Decano perché dall’1 ottobre sarà in pensione. Ne consegue che non è il professore Bonina il soggetto legittimato in qualità di Decano ad indire le elezioni. Il decreto d’indizione è irricevibile per difetto assoluto di potere dal momento che sei mesi prima della scadenza del mandato di Cuzzocrea (il 18 ottobre) il Decano non è Bonina e non spetta a lui farlo.
Il Dg Bonanno ravvisa altri elementi di illegittimità e li elenca. Tra questi il decreto prevede che i presidenti dei seggi siano “designati tra i dirigenti ed i funzionari del personale tecnico-amministrativo dell’Università” quando invece il regolamento prevede l’estrazione casuale e pubblica di presidenti e scrutatori dall’Albo dell’Ateneo.
Il Direttore Generale ravvisa ipotesi di conflitto d’interessi. Lo Statuto d’Ateneo prevede che sia il Decano a proclamare il neo eletto Rettore. Il calendario indicato dal professor Bonina indica prima votazione il 29 settembre, seconda votazione il 6 ottobre, ballottaggio 13 ottobre. Ci si troverebbe nella situazione illogica di u procedimento elettorale avviato “da parte di un Decano che potrebbe non portare a termine le proprie funzioni fino alla proclamazione dell’eletto, prevista per una data successiva a quella della propria quiescenza.Il procedimento elettorale risulterebbe avviato da un Decano e in ipotesi di seconda votazione o ballottaggio – concluso da altro docente nuovo Decano ipotesi, questa, mai occorsa prima e non compatibile con il dettato normativo di riferimento”
Il Decano inoltre, secondo il DG, si è auto attribuito la possibilità di esprimere il proprio voto nelle elezioni del Rettore, anche dopo le date della quiescenza (in caso di ulteriori turni successivi al primo), in virtù del principio di immutabilità del corpo elettorale e questo fa ipotizzare conflitto d’interesse.
Contemporaneamente il decreto esclude dal corpo elettorale e quindi dal voto docenti che prestano servizio dal 1 ottobre e studenti al primo anno dal momento che l’anno accademico inizia l’1 ottobre, due giorni dopo la prima votazione prevista da Bonina.
“Appare evidente che la programmazione delle votazioni nelle date indicate dal decano risulta esattamente tra la fine dell’a.a. 2022/2023 e l’inizio del successivo anno accademico, così determinandosi un radicale cambiamento del corpo elettorale tra il primo ed il secondo turno delle elezioni. Il decreto risulta contraddittorio nonchè illogico, laddove prevede l’avvio del procedimento elettorale nell’imminenza di una modifica rilevante degli aventi diritto al voto”.
Il Direttore Generale oltre a non pubblicare il decreto sta valutando l’inoltro alle Autorità competenti degli atti trasmessi dal Decano per le opportune determinazioni in ordine ai profili di illegittimità e invalidità degli stessi.
Nel frattempo il Decano Letterio Bonina ha inviato una seconda mail ai docenti. Bonina ricorda che al momento c’è un candidato, il professor Limosani ed una potenziale candidata, Giovanna Spatari (che sta valutando la possibilità). Esprime l’auspicio che altre candidature possano maturare ma la campagna elettorale è già iniziata. E spiega che a spingerlo ad anticipare i tempi è stata l’ipotesi di una proroga a Cuzzocrea.
“C’è la notizia che circola da mesi mai pubblicamente smentita di un’iniziativa parlamentare in materia universitaria che modificherebbe il mandato dei Rettori, portandolo da uno a due mandati di 4 anni, con la possibilità di una proroga di 2 anni a quei Rettori in scadenza di mandato. Mi pare del tutto evidente che la diffusione di tale iniziativa all’interno della comunità rischia di condizionare la futura scelta della data delle elezioni a Messina. Per questo va assicurata la certezza della data del voto, liberando sin da subito la comunità da ogni sorta di dubbio”.
Il Decano indicando la data del 29 settembre punta a stoppare un’eventuale proroga, anticipando l’elezione di un nuovo Rettore. Bonina ribadisce il vulnus democratico della mancata pubblicazione del decreto “Se perdiamo il riferimento delle regole, se decidiamo che un decreto, invece di essere impugnato o discusso, può semplicemente essere tenuto in un cassetto senza alcuna ragione formale, allora siamo di fronte a uno scenario allarmante”
Ribadisce quindi l’urgenza delle elezioni anticipate ma si dice comunque pronto a cambiare l’articolazione del calendario.
Intanto la raccolta di firme tra i docenti che contestano metodi, tono e contenuto alle decisioni del Decano è arrivata a 525 sottoscrittori (qui l’elenco completo).firme complete docenti a Bonina
A questo documento si aggiunge quello sottoscritto da 238 firme del personale tecnico amministrativo.
“In qualità di firmatari della presente, desideriamo manifestare la massima condivisione rispetto a quanto espresso da molti docenti riguardo alla nota del prof. Bonina ed al decreto da questi trasmesso di indizione delle elezioni del Rettore dell’Università. Riteniamo necessario condividere la nostra posizione in merito a tale questione, convinti che sia di fondamentale importanza mantenere all’interno della nostra Comunità accademica un dibattito democratico, leale ed inclusivo. Desideriamo sottolineare, ove necessario, l’importanza di preservare il rispetto per le istituzioni, per coloro che le vivono e per coloro che le rappresentano. Auspichiamo quindi un confronto costruttivo, in un clima di dialogo istituzionalmente orientato, essenziale per il benessere della nostra comunità accademica e per garantire un ambiente sereno e produttivo per studenti, docenti e personale. Riteniamo fermamente che il ruolo della nostra Università nel contesto accademico e nella società sia di estrema rilevanza e che ogni decisione riguardante la sua governance debba essere presa con il massimo rigore e senso di responsabilità”