Le attività, che si concluderanno il 4 ottobre prossimo, si concentreranno su aree ritenute significative per la comprensione del complesso. In particolare, l’attenzione sarà rivolta alle strutture termali emerse nel settore settentrionale, con l’obiettivo di chiarire le fasi costruttive della villa e le trasformazioni che ne hanno scandito la lunga storia d’uso.
Questa nuova campagna segue una fase di preparazione e le prime indagini svolte nel 2024, che hanno già consentito di delineare l’organizzazione degli spazi e di identificare diverse fasi di riutilizzo degli ambienti. Tali risultati rappresentano un passo fondamentale in vista della ricostruzione dell’intero arco cronologico di utilizzo della villa e dell’individuazione dell’identità del suo proprietario, un personaggio di rilievo legato a questa prestigiosa residenza affacciata sul mare.
La direzione scientifica del progetto è affidata a Daniele Malfitana (Università di Catania e Scuola di Specializzazione in Beni Archeologici di Catania), Antonino Mazzaglia (CNR-ISPC), Stefania Pafumi (CNR-ISMed) e Maria Serena Rizzo (Parco Valle dei Templi).
“Riapriamo il cantiere di scavo – sottolinea Daniele Malfitana – consapevoli del valore che questa villa riveste per la storia politica ed economica della Sicilia in età imperiale. Ogni nuova indagine non solo amplia le conoscenze sul funzionamento degli ambienti, ma rappresenta anche un’occasione formativa per studenti di laurea magistrale, specializzazione e dottorato. È il momento giusto per affiancare alla ricerca archeologica la ricostruzione virtuale del complesso, così da unire al rigore scientifico la divulgazione e la condivisione dei risultati”.
“La Villa di Realmonte – aggiunge il direttore del Parco, Roberto Sciarratta – è un sito di straordinaria bellezza paesaggistica e di grande rilevanza archeologica. Ogni campagna restituisce nuove tessere utili a ricostruirne la storia. Parallelamente alla ricerca scientifica, il nostro impegno è garantire la valorizzazione e la fruizione di un luogo che si inserisce in uno dei tratti di costa più amati della Sicilia, tra Durrueli e la Scala dei Turchi”.