Nonostante il sacrificio del personale medico, paramedico, amministrativo e per stessa ammissione dei locali vertici Asp, Usca in tilt, tracciamenti nel caos e persone “chiuse” a casa senza risposte da diversi giorni.
In questo scenario, rimangono numerose le perplessità dell’amministrazione comunale trapanese circa la possibilità di riprendere le lezioni in presenza in occasione della riapertura delle scuole prevista il 10 gennaio. Proprio in riferimento alla popolazione scolastica, è ormai acclarato come sia netto il ritardo nel verificare i tamponi da parte dell’Asp, con tutti i disagi che ne derivano sia per le famiglie che per quanto concerne la sfera lavorativa, gravemente danneggiata dalla situazione economica nazionale.
“In provincia di Trapani, il sistema ASP-USCA è andato in tilt e molti trapanesi sono “prigionieri” dei ritardi dell’Asp che non riesce ad evadere nei tempi debiti l’enorme mole di lavoro creatasi – dichiara il Sindaco Tranchida – causando gravi danni alla cittadinanza che patisce le inefficienze di un sistema che necessita immediatamente di implementazioni di personale al fine di evitare criticità anche all’ordine e sicurezza pubblica. Ogni giorno, riceviamo in Comune decine di telefonate di concittadini esasperati, ai quali cerchiamo di dare ogni ausilio possibile, pur non avendo alcuna responsabilità diretta o indiretta nella questione. Siamo pertanto oltremodo preoccupati per la prossima riapertura delle scuole, che rischia di avvenire nel caos e nell’incertezza generale, con disagi alle famiglie alle quali non è possibile far vivere un nuovo lockdown economico-sociale. Tale generale contesto, che purtroppo interessa diverse altre province siciliane, porterà ad una presa di posizione ufficiale l’Anci Sicilia tanto nei confronti del Governo regionale quanto di quello nazionale. Venerdì p.v. valuteremo in sede provinciale il da farsi”.