“Sono i ritrovamenti che non vorremmo mai fare, soprattutto alla presenza dei bambini che con molto entusiasmo hanno partecipato all’iniziativa di pulizia della spiaggia– dichiara Stefano Siracusa, educatore ambientale di Marevivo Sicilia – ritrovare due esemplari di tartaruga marina Caretta caretta senza vita e in avanzato stato di decomposizione ci rattrista moltissimo, perché nonostante il grande impegno profuso nel sostenere le attività a difesa di questa specie caratteristica del Mediterraneo, le perdite non diminuiscono e questo accade quasi sempre per colpa dell’uomo”
Il ritrovamento nel corso di una giornata ecologica organizzata dall’associazione ambientalista Marevivo Sicilia e dall’area Marina Protetta Isola di Ustica su un tratto di spiaggia dell’area sottoposta a tutela.
Tra i rifiuti di plastica spiaggiata che purtroppo arrivano anche nell’isola, spinti dalle correnti e dalle mareggiate ma anche trascinati dal vento, è avvenuto il triste rinvenimento e a poca distanza, avvertiti da un passante, giaceva un’altra carcassa.
Entrambe versavano in avanzato stato di decomposizione e le condizioni non hanno consentito il recupero e lo studio da parte dei veterinari del CRETAM di Palermo delle cause del decesso, ma come sempre accade sono riconducibili all’ingerimento di plastica, presente massicciamente in tutti i fondali marini, di ami e lenze o all’intrappolamento nelle reti fantasma che immobilizzano l’animale, non consentendogli più di nutrirsi.
Da tanti anni oramai, molte associazioni portano avanti azioni di sensibilizzazione e progetti per la tutela di questa specie, già esposta a seri rischi d’estinzione, ma gli spiaggiamenti purtroppo non diminuiscono, mettendo fine alla vita quasi miracolosa di queste straordinarie creature marine, molto amate e vive nell’immaginario di tutti.
Il ritrovamento avviene in un momento in cui le tartarughe tornano a nidificare sulle spiagge siciliane, ma sempre e purtroppo con minore intensità, perché spesso le spiagge dove sono nate e dove tornano a deporre hanno totalmente modificato il loro habitat a causa dell’erosione costiera, molto incidente in Sicilia, o per la presenza di affollati insediamenti balneari che disturbano le condizioni di quiete e di sicurezza necessarie per la deposizione.
La giornata di pulizia, che ha consentito di raccogliere oltre 4 sacchi di rifiuti spiaggiati ed ha visto la presenza di volontari e molti bambini dell’isola, è stata organizzata nell’ambito dell’iniziativa “Un estate insieme all’Area Marina protetta Isola di Ustica” realizzata grazie alla collaborazione del comune di Ustica, dell’AMP e di Marevivo Sicilia.
“Le attività estive sono state precedute da un intervento di formazione che abbiamo voluto organizzare con i formatori di Marevivo Sicilia per abilitare i giovani che vivono nell’isola a promuovere conoscenze azioni di difesa del territorio destinate ai residenti e ai turisti – dichiara Salvatore Militello, sindaco di Ustica – e per creare un gruppo attivo e locale che possa farsi promotore tutto l’anno d’iniziative di salvaguardia dell’isola”.
L’iniziativa ha messo su un fitto programma di attività che prevede escursioni guidate in canoa, laboratori sulla spiaggia per piccoli e adulti e un servizio d’informazione diurno e serale presso il centro di accoglienza, gestito da giovani usticesi formati dai docenti di Marevivo.
In calendario anche seminari scientifici e video proiezioni che sono stati inseriti nel programma allo scopo di informare e sensibilizzare turisti e villeggianti sul valore della tutela e sulle caratteristiche naturalistiche che contraddistinguono la prima Area Marina istituita in Italia, ma anche per favorire il confronto sui risultati raggiunti in anni di protezione e per fare il punto sulle regole di comportamento da osservare per assicurare una fruizione sostenibile che non sia d’impatto con l’ambiente naturale.
“Vogliamo cogliere l’occasione – dichiara il direttore dell’Area Marina Protetta Davide Bruno – d’informare i turisti, ma anche i residenti e i villeggianti di segnalare subito a noi o alla Capitaneria di Porto locale, l’eventuale presenza di tartarughe marine in difficoltà a mare o sulla spiaggia, allo scopo di avvertire gli enti preposti al recupero e alla riabilitazione; la comunicazione è altrettanto importante in caso di decesso degli esemplari, per consentire lo studio delle circostanze che ne hanno determinato la morte.”