In Sicilia e al Sud Italia le difficoltà economiche continuano a influenzare pesantemente la vita delle famiglie, specialmente quelle con figli, rendendo difficile, se non impossibile, concedersi una vacanza.
Per molte persone l’arrivo di agosto significa il vero inizio delle vacanze estive. Con la possibilità di trascorrere alcuni giorni lontano da casa, dal lavoro, dalla scuola. Questa prerogativa purtroppo per molte famiglie non è affatto scontata.
Questo problema è particolarmente acuto nelle regioni meridionali del paese, con la Sicilia che rappresenta uno dei casi più emblematici.
Un problema probabilmente amplificato tra quelle monoreddito e che porta a una compromissione delle opportunità formative e del diritto al gioco e al tempo libero per molti minori.
Un quadro generale delle disparità
Secondo dati recenti, circa il 30% delle famiglie italiane con uno o due figli non è in grado di permettersi una settimana di vacanza lontano da casa. La situazione peggiora notevolmente per le famiglie con tre o più figli, dove la percentuale sale al 45,7%.
Nonostante un lieve miglioramento rispetto al 2021, il problema rimane significativo. Le famiglie con un solo reddito sono le più colpite, evidenziando una fragilità economica che si traduce in una mancanza di opportunità di svago e crescita per i bambini.
La Sicilia, un caso esemplare: l’impatto su famiglie e bambini
La Sicilia, come molte altre regioni del Sud Italia, rispecchia questa problematica in modo ancora più accentuato. Le difficoltà economiche, la disoccupazione e i bassi salari contribuiscono a un quadro di disagio che limita fortemente le possibilità di svago delle famiglie siciliane.
Le statistiche mostrano che una significativa porzione di famiglie non riesce a coprire le spese necessarie per una vacanza, un lusso che per molti rimane irraggiungibile.
Significa che ampie parti della popolazione, tra cui molti bambini e ragazzi, devono rinunciare a esperienze importanti, di svago ma anche formative sul proprio territorio o fuori.
Inoltre, offrono anche la possibilità di condividere momenti con la propria famiglia, anche di formazione e crescita.
L’impossibilità di fare una vacanza ha conseguenze dirette non solo sulla qualità della vita delle famiglie, ma anche sullo sviluppo e il benessere dei bambini. La vacanza non è solo un momento di svago, ma rappresenta un’opportunità fondamentale per il gioco, il riposo e la crescita personale.
I bambini siciliani, e in generale quelli del Sud Italia, rischiano di rimanere esclusi da queste esperienze formative, che sono cruciali per il loro sviluppo psicologico e sociale.
Analisi delle cause: disoccupazione e salari bassi
Le cause di questa situazione sono molteplici e radicate in problematiche strutturali. La disoccupazione gioca un ruolo chiave, con tassi significativamente più alti nel Sud rispetto al Nord Italia.
Anche tra coloro che lavorano, i salari sono spesso insufficienti a garantire una vita dignitosa e a coprire le spese extra come quelle per una vacanza.
In Sicilia, ad esempio, molti lavoratori percepiscono stipendi che non tengono il passo con il costo della vita, lasciando poco o nulla per attività ricreative.
Le famiglie monoreddito in Italia: la mappa delle difficoltà
Un primo riferimento utile per contestualizzare in chiave locale è la quota di famiglie anagrafiche che vivono di un solo reddito e che hanno a carico almeno un figlio con meno di 6 anni. Nell’ultimo anno prima dell’emergenza Covid, in media il 21,7% dei nuclei monoreddito si trovava in questa situazione.
Una quota variabile tra i comuni italiani. Tra i capoluoghi, i valori maggiori si raggiungono ad Andria, dove nel 2019 oltre un terzo delle famiglie monoreddito aveva un minore a carico. 33,7% i nuclei monoreddito con almeno un figlio con meno di 6 anni ad Andria.
Le altre città in cui il fenomeno incide di più si trovano soprattutto al sud, ma non solo: Barletta (29,5%), Prato (28,2%), Napoli (25,3%), Trani (25,3%), Matera (25,1%), Palermo (24,8%), Crotone (24,3%), Latina (24,1%) e Vibo Valentia (24,0%). Questo dato offre una prima indicazione ma chiaramente non basta. Un altro riferimento utile arriva incrociando la quota di famiglie monoreddito con figli con l’incidenza di contribuenti a basso reddito.
In Italia nel 2019, ben 1.587 comuni (sui 2.384 con oltre cinquemila abitanti) si sono caratterizzati per un’incidenza di famiglie monoreddito con figli superiore alla media nazionale (21,7% in quell’anno). Mentre sono 3.871 su quasi ottomila quelli dove la quota di contribuenti a basso reddito (ovvero inferiore a 10mila euro annui) supera il valore medio (28,3% dei contribuenti nel 2019).
I comuni che si trovano in entrambe le situazioni (alta incidenza di famiglie monoreddito con figli e bassi redditi) sono complessivamente 612. , come è ben visibile dalla mappa.L’83,8% di questi si trova nel mezzogiorno.
Considerato che l’informazione è ricostruibile solo per i comuni con oltre cinquemila abitanti, quelli ad alta incidenza di famiglie monoreddito con figli e di contribuenti a basso reddito rappresentano il 25,7% del totale (612 su 2.384).
Percentuale che varia tra le diverse aree del paese: si attesta al di sotto del 5% nell’Italia settentrionale, raggiunge il 20,6% nel centro, mentre riguarda il 46,9% dei comuni con oltre cinquemila abitanti nelle isole e il 72,9% di quelli del sud.
Quali interventi? Politiche di sostegno e attivare iniziative locali di supporto
Per affrontare questa situazione, sono necessarie politiche di sostegno mirate. Gli interventi potrebbero includere sussidi per le vacanze, incentivi fiscali per le famiglie a basso reddito e programmi di supporto che mirano a migliorare le condizioni economiche delle famiglie del Sud.
Inoltre, iniziative locali che promuovono il turismo interno e accessibile potrebbero offrire soluzioni a breve termine, permettendo alle famiglie di godere delle bellezze locali senza affrontare costi proibitivi.
In conclusione, la questione delle vacanze per le famiglie con figli in Sicilia e nel Sud Italia richiede un impegno comune da parte delle istituzioni, delle organizzazioni non governative e della società civile.
Ridurre le disparità e garantire che tutti i bambini abbiano accesso a opportunità di svago e crescita è un obiettivo fondamentale per promuovere una società più equa e inclusiva.
Metodologia della ricerca
I contenuti dell’Osservatorio povertà educativa #conibambini sono realizzati da Openpolis con l’impresa sociale Con i Bambini nell’ambito del fondo per il contrasto della povertà educativa minorile.
I dati relativi alle famiglie anagrafiche monoreddito con figli a carico e quelli sull’incidenza dei contribuenti con meno di 10mila euro annui sono di fonte Istat (statistiche sperimentali) e Mef.
Fonte dati: Tabella
