Con la promulgazione della Costituzione della Repubblica Italiana i cittadini diventarono, o dovevano diventare, protagonisti delle loro scelte e titolari del diritto a partecipare da uguali alla vita della nazione. Questa premessa è indispensabile per ragionare sul tema dei vaccini anticovid, della loro preparazione, acquisizione e distribuzione.
In queste vicende si nota come i cittadini vengano ancora trattati non da protagonisti ma da sudditi ai quali vanno date informazioni sommarie, spesso false, qualche volta offensive per l’intelligenza di chi è costretto a riceverle.
Non ho titolo per valutazioni di carattere scientifico o metodologico ma seguo con attenzione le vicende legate al tema, con particolare riferimento al sistema di comunicazione.
Dal febbraio 2020 siamo bombardati da virologi, infettivologi e quant’altro che ci propinano notizie un giorno catastrofiche e l’altro ottimistiche, sul fronte dei vaccini, della loro efficacia e disponibilità. Le prime notizie li davano pronti per la primavera 2020; poi si è passati a giugno, quindi a settembre per arrivare a dicembre quando sono state somministrate poco meno di 10.000 dosi con un bombardamento mediatico attraverso il quale si dava la sensazione che il peggio fosse ormai alle spalle. Poi ci sono i numeri sulla fornitura dei vaccini che variavano e variano di giorno in giorno con forbici di milioni di dosi ed infine, le date previste per la vaccinazione del 75% degli italiani in modo da raggiungere “ l’immunità di gregge .“ Tutto questo mentre alcune autorevoli voci di scienziati che richiamano al realismo come la professoressa Capua od il dott. Fauci vengono quasi glissate.
Il problema non è semplice ma l’approccio è sbagliato e, soprattutto, è bugiarda la comunicazione. Ad oggi abbiamo poco più di un milione di persone che hanno ricevuto le due dosi ma più volte al giorno vengono comunicate date, vere o presunte, circa i tempi necessari per raggiungere le quote indispensabili per ottenere risultati concreti. L’ultima nuova riporta il numero dei vaccinati alla fine di marzo :sette milioni, ma non viene detto che con questo ritmo si impiegherà più di un anno per vaccinare i due terzi della popolazione.
In quanto ai ritardi ed alle inadempienze delle case farmaceutiche, da sommare alla leggerezza di chi gestisce il sistema, viene comunicato che forse si faranno delle vertenze giudiziarie ma, le vertenze giudiziarie non vaccinano nessuno.
Ed ancora le costose “ primule “, in atto inesistenti come le migliaia di medici ed infermieri da reclutare tramite le agenzie dell’impiego al costo di molti milioni.
Un grande problema si affronta per quello che è non pensando certo alla bacchetta magica ma tenendo presenti due cose fondamentali : la capacità di chi lo deve risolvere ed il rispetto per i sacrifici dei cittadini cui bisogna dare certezze sul modo col quale si opera.
Le bugie giornaliere circa le date di somministrazione dei vaccini, le previsioni che cambiano ogni giorno, le comunicazioni alternativamente drammatiche od ottimistiche, rappresentano il segno evidente che quanti hanno in mano il governo delle cose sono ancora convinti di rivolgersi non a cittadini consapevoli e titolari di diritti ma ad una massa inerte cui è sempre possibile propinare ogni sorta di fandonie tanto, alla fine, si tratta solo di sudditi. Ma questa è una condizione che non vogliamo né possiamo accettare al netto di pandemie o quant’altro!