“Ribadisco la volontà politica di acquistare le quote in Gesap, di raddoppiarle (ne possiede il 2.9%, ndr). Albanese si è innervosito, non lo comprendo perchè la Camera di commercio di Palermo ha scritto al Comune di Cinisi nel novembre del 2017 chiedendo se poteva essere interessato all’acquisto delle azioni. La volontà politica c’è, la possibilità economica c’è, la legge lo consente, non comprendo perchè la Camera di commercio nella figura del suo presidente si possa innervosire. Dovrebbe essere contento il presidente del fatto che ci sia qualcuno che accoglie una proposta di vendita”. Così il sindaco Giangiacomo Palazzolo commenta ai nostri microfoni le critiche espresse da Alessandro Albanese, che aveva bollato l’offerta di acquisto del primo cittadino come demagogica.
La polemica era scoppiata a fine dicembre durante la conferenza stampa di presentazione dei lavori di rifacimento delle due piste di atterraggio dell’aerostazione. In quell’occasione Palazzolo aveva manifestato pubblicamente la volontà di comprare le quote che la stessa Camera di Commercio aveva deciso di vendere dandone comunicazione ai soci, tra questi per l’appunto il Comune di Cinisi nel cui territorio ricade l’aeroporto Falcone e Borsellino. Le parole del sindaco, però, hanno suscitato la reazione del presidente dell’organismo camerale. “Non siamo al mercatino – aveva detto – dire certe frasi solo per avere l’apertura sul giornale è assurdo. Oggi non saprei cosa vendere, questa non è merce da vendere al banco del mercatino e staremo attenti alle speculazioni”.
Una retromarcia che Palazzolo non riesce a spiegarsi, se non in relazione ad una valutazione fatta nel 2015 quando era in corso un piano di dismissione delle azioni della Gesap, non solo da parte della Camera di Commercio ma anche della Provincia. Un piano che vedeva in pole position due soggetti privati: il colosso argentino Corporation America dell’armeno Eduardo Eurnekian, già socio al 49% dell’Airgest che gestisce Trapani Birgi, e il fondo di investimento F2i. Allora le quote possedute dalla Camera di commercio, pari 22,7%, erano state valutate dai tecnici dell’advisor Kpmg in 15,2 milioni di euro. Una stima oggi considerata al ribasso e che lo stesso sindaco di Cinisi definisce una “porcheria” a lui non imputabile.
“Che si voglia fare una strumentalizzazione e parlare di speculazione da parte del Comune di Cinisi – spiega Palazzolo – richiamando valutazioni delle quali il Comune non solo non sa niente, ma non ci può completamente entrare, per come è maturata questa valutazione, è l’ulteriore atto di nervosismo da parte del presidente della Camera di Commercio che dovrebbe rientrare un po’ nei ranghi e vivere con la giusta prospettiva il ruolo che ha. Il nervosismo non si confà ad una situazione del genere.
“Ci saranno dei professionisti che saranno interessati alla valutazione, a trattare”, conclude. “C‘è l’intenzione del Comune di avvalersi del diritto di prelazione. Mettiamo da parte queste forme di isterismo che sono offensive, cerchiamo di condurre normalmente la compravendita delle azioni”.