Donna e madre fuori dagli schemi imposti dalla mentalità oppressiva e patriarcale e simbolo di resistenza alle prepotenze della mafia. A vent’anni dalla sua scomparsa il ricordo di Felicia Bartolotta Impastato resta più vivo che mai.
Nata, cresciuta e scomparsa a Cinisi, Felicia ha proseguito con determinazione le lotte condotte dal figlio Peppino, assassinato nel 1978 dagli uomini di Gaetano Badalamenti, con un solo obiettivo: ottenere verità e giustizia. La missione di Felicia, però, non si è spenta quel 7 dicembre del 2004 e ancora oggi non si è esaurita.
I vent’anni dalla morte di Felicia Bartolotta Impastato si sono così trasformati in una vera e propria festa, per inneggiare al valore e all’importanza dalla “memoria”, esattamente quello che ormai da anni si è incaricata di fare “Casa Memoria”.
Già da giovedì 5 dicembre Cinisi ha iniziato a ricordare Felicia con una serie di eventi e iniziative. La giornata più calda sarà quella di oggi.
A partire dalle ore 17:00 si svolgerà il convegno “Felicia e le donne di resistenza”, per raccontare le storie di altre “donne di resistenza”, a partire dalle partigiane che hanno reso possibile, con il loro apporto, la resistenza al nazifascismo. Tra gli interventi sono previste: Cristina Franceschi, Fondazione Roberto Franceschi Onlus; Savina Pilliu, che con la sorella Maria Rosa ha detto no alla mafia; Maysoon Majidi attivista e regista curdo-iraniana: Felicia Vitale Impastato, autrice del libro “Da Felicia a Felicia”; Anna Puglisi, cofondatrice Centro Impastato; Laura Margherita Di Marco, autrice dello spettacolo “Chiamateci partigiane”.
Alle ore 19 spazio a “Chiamateci partigiane”, reading di teatro e musica di e con Laura Margherita Di Marco, con musiche originali di Ludovica Trimarelli (violino), Valerio Valerii (chitarra) e con produzione Compagnia dei Merli Bianchi.
A chiudere il programma, alle ore 20:30, due mostre: “Gaza” a cura dell’Ass.ne Peppino Impastato e Asadin su documenti fotografici di Activestills e “Felicia Impastato” a cura di Asadin.
A illustrare il programma è stato Giovanni Impastato che ha ricordato l’impegno della madre: “Felicia ci ha lasciato un vuoto enorme. Sono passati vent’anni e abbiamo cercato di colmarlo ricordandola sempre. Abbiamo raccolto la sua eredità, siamo andati avanti e abbiamo continuato a tenere aperte le porte di Casa Memoria, uno dei siti più visitati dove vengono tanti studenti e tanti giovani da ogni parte del Paese“.
L’esempio e l’eredità di Felicia sono stati raccolti anche dalla nipote Luisa Impastato: “Mia nonna mi piace definirla una donna resistente, una donna che in qualche modo aveva già dentro di sé il seme della ribellione e lo dimostrò in diverse occasioni nel corso della sua vita. Sicuramente è stato un grande esempio e sono sicura sia stata anche d’ispirazione per chi dopo di lei ha scelto di portare avanti le stesse rivendicazioni“.