Sala d’Ercole trova la quadra sulla quarta variazione di bilancio. L’Ars va verso la concessione del disco verde al disegno di legge che stanzia oltre 500 milioni di euro di finanziamenti diretti principalmente all’emergenza siccità, al sostegno alle attività produttive e all’agricoltura. A cambiare parzialmente volto all’atto è arrivato il maxi-emendamento concordato fra maggioranza ed opposizioni. Il voto finale è atteso nel pomeriggio, anche se già è arrivata qualche sorpresa.
Cosa esce dalla variazione di bilancio
Concessioni e rinunce che hanno portato allo stralcio di alcuni articoli del testo originale. Finiscono fuori dalla “manovrina” le norme relative ai fondi relativi al riutilizzo delle acque reflue per il depuratore di Castelvetrano (600.000 euro), la spesa da 12,5 milioni di euro prevista per l’acquisto di beni immobili, in particolare quello relativo al Fondo Pensioni di via Cordova, nonché quella sulla promozione e salvaguardia delle eccellenze agro-alimentari (2 milioni di euro). Destino diverso per il finanziamento previsto all’articolo 29, ovvero quello relativo alla FOSS. Alla fine, la norma rimarrà integrata all’interno della variazione di bilancio.
Durante la sezione pomeridiana della seduta arriva però lo stralcio anche dell‘articolo 3, ovvero quello delle aggregazioni aziendali. Provvedimento fortemente voluto dall’assessore Dagnino e che mirava ad un coinvolgimento dell’Irfis nei programmi di sostegno alle imprese. Norma però che è stata cancellata da un emendamento soppressivo proposto dal Partito Democratico e votato anche da alcuni franchi tiratori della maggioranza. Trenta milioni di euro che, con un emendamento governativo, saranno destinati alla Protezione Civile per fronteggiare i danni delle alluvioni (20 milioni di euro) e al caro-voli (10 milioni di euro)
C’è l’accordo sul maxi-emendamento
Vengono invece integrati i fondi diretti a lenire la crisi finanziaria dei comuni siciliani. Undici milioni di euro che vanno a rimpinguare le casse delle città siciliane in piano di riequilibrio o in dissesto. Confermato il fondo da 30 milioni di euro voluto dal Governo Regionale sul reddito di povertà, le risorse per gli assistenti scolastici ASACOM (5 milioni di euro per i comuni e 3 per le province) e per le attività turistiche (2 milioni di euro), il capitolo di spesa dedicato alla stabilizzazione di 81 precari delle Camere di Commercio, nonché dei fondi necessari alla tutela del settore vitivinicolo per combattere il fenomeno della plasmopara (25 milioni di euro).
In aggiunta è stato integrato il fondo per l’acquisto di mezzi del corpo forestale e l’aumento di capitale della società partecipata Ast Aeroservizi per il mantenimento delle attività di gestore aeroportuale e di operatore handling. E’ poi previsto l’adeguamento tariffario alle strutture riabilitative per disabili psico-fisico sensoriali, alle comunità terapeutiche assistite, alle residenze sanitarie assistenziali e ai centri diurni per soggetti autistici. Infine, si registra l‘incremento da 7 milioni di euro per il settore zootecnico. Una sessione d’aula che ha visto diversi momenti di tensione e la partecipazione attiva del governatore Renato Schifani, il quale non ha lesinato critiche al commissario per l’emergenza idrica Nicola Dell’Acqua.
Manovrina, percorso ad ostacoli
Il percorso è stato complesso fino dall’inizio. Oltre 500 gli emendamenti presentati dalle opposizioni. Fatto che ha imposto una riflessione all’interno del centrodestra. Il governatore Renato Schifani aveva provato a sbloccare la situazione attraverso un nuovo stanziamento da 80 milioni di euro che rafforzasse le fila di una variazione che si è trasformata, giorno dopo giorno, sempre di più in una manovra vera e propria. Tutto, questa mattina, sembrava propendere per una rapida approvazione dell’atto. Ma alle 9 di questa mattina, in aula, c’era solo il presidente Gaetano Galvagno e pochi altri deputati regionali. L’accordo non c’era. Lo stallo, in particolare, ha regnato su alcune questioni cardine della manovrina. Come ad esempio la spesa da 10 milioni di euro per acquistare l’immobile del Fondo Pensioni Sicilia di viale Regione Siciliana o alcune risorse stanziate per l’emergenza dettata dai danni causati dalle alluvioni degli ultimi mesi. Ciò in particolare in alcuni comuni del Messinese. Misura ritenuta troppo specifica dalle opposizioni.
La situazione si sblocca in tarda mattinata
All’Ars è tornato così il caos. Il coordinatore regionale del M5S Nuccio Di Paola è addirittura arrivato a chiedere le dimissioni dell’assessore al Bilancio Alessandro Dagnino, andato su tutte le furie in seguito alla possibile richiesta di voto segreto da parte delle opposizioni. A questo punto, si è fatto ricorso ad una nuova bozza di maxi-emendamento, incentrato principalmente sulle istanze dei comuni. All’Ars è così ripresa la seduta intorno a Mezzogiorno, presieduta da Luisa Lantieri. Ad aprire i lavori d’aula il voto sugli articoli 4 (strumento Jeremie) e il 5 (2,5 milioni di euro di contributi da destinare ai comuni ricadenti nelle aree industriali). Invariato l’articolo 6, relativo allo stanziamento da 1,7 milioni di euro per la manutenzione ordinaria e straordinaria delle reti idriche regionali per finalità di Protezione Civile, così come l’articolo 7, ovvero l’anticipazione di spesa dei fondi FSC per la rete idrica di Agrigento (10 milioni di euro).
L’attacco di Schifani al commissario Dell’Acqua
Polemiche sul mancato ricorso ai mini-dissalatori. Durante la discussione dell’articolo 7, dai banchi delle opposizioni sono arrivate richieste specifiche. Ciò con particolare riguarda ai territori maggiormente colpiti dall’emergenza idrica. Critiche a cui ha risposto il presidente della Regione Renato Schifani, il quale non ha lesinato critiche. “Il giudizio dell’attività svolta dal commissario Dall’Acqua è estremamente negativo. Pubblicheremo una nota con la quale manifesteremo le nostre preoccupazioni e lo stimolo ad esercitare i poteri dati da un decreto in deroga. Il tema dei dissalatori mobili è un tema che abbiamo abbracciato. Mi prendo l’impegno di dare risposte concrete nei limiti del mandato che mi è stato concesso. Ad oggi ho trovato collaborazione istituzionale da parte del Governo Nazionale. Condividendo l’intervento delle opposizioni, voglio manifestare alcune cose che, secondo noi, non funzionano nell’attività del commissario. Non posso lasciarlo passare nella logica dei buoni rapporti fra le presidenza della Regione e il commissario nominato dal Governo“.
Stralciati tre articoli, accordo su maxi-emendamento
Durante la discussione, è arrivata la notizia dello stralcio di tre articoli deciso in conferenza dei Capigruppo. Finiscono fuori dalla manovrina le norme relative alla gestione delle acque reflue, la spesa da 10 milioni di euro prevista per l’acquisto di beni immobili, in particolare quello relativo al Fondo Pensioni Sicilia, nonché quella sulla promozione e salvaguardia delle eccellenze agro-alimentari. Reinserito invece il finanziamento previsto all’articolo 29, ovvero quello relativo alla FOSS. Una questione che sarà approfondita nella prossima legge di stabilità.
Mossa che si associa all’arrivo del maxi-emendamento condiviso con le minoranze. Potenziati invece i fondi diretti a lenire la crisi finanziaria dei comuni siciliani. Undici milioni di euro che vanno a rimpinguare le casse delle città siciliane in piano di riequilibrio o in dissesto. Confermato il fondo da 30 milioni di euro voluto dal Governo Regionale sul reddito di povertà, le risorse per gli assistenti scolastici ASACOM (5 milioni di euro per i comuni e 3 per le province) e per le attività turistiche (2 milioni di euro), il capitolo di spesa dedicato alla stabilizzazione di 81 precari delle Camere di Commercio, nonché dei fondi necessari alla tutela del settore vitivinicolo per combattere il fenomeno della plasmopora (25 milioni di euro). Soldi anche al settore socio-assistenziale, con l’allocazione di risorse per l’adeguamento tariffario alle strutture riabilitative per disabili psico-fisici sensoriali. Infine, incremento da 7 milioni di euro per il settore zootecnico.
Fondi per Consorzi di Bonifica ed agricoltura
La discussione prosegue con il voto sull’articolo 11 (2,1 milioni di euro per i comuni colpiti dagli effetti della cenere vulcanica) e sull’articolo 12, ovvero lo stanziamento straordinario da 5 milioni di euro al consorzio di bonifica di Siracusa e 1,5 milioni di euro da assegnare in generale ai Consorzi di Bonifica per consentire la definizione delle progettazioni di opere ed interventi con finalità irrigue (articolo 13). Dieci milioni e mezzo vengono poi assegnati “per la realizzazione di interventi di manutenzione straordinaria di opere idriche da eseguire con urgenza per fronteggiare la carenza idrica, salvaguardare gli allevamenti zootecnici, le produzioni delle imprese agricole e garantire sufficienti volumi d’acqua per l’irrigazione delle colture, anche per interventi in favore dei Consorzi di bonifica” (articolo 14). L’analisi degli articoli è poi proseguita speditamente fino all’articolo 31, ovvero fino alle modifiche alle abrogazioni di norme. Dopodiché, è ripresa l’analisi delle norme accantonate.
Salta l’articolo sulle aggregazioni aziendali
La seduta è ripresa alle 16 con il voto dell’articolo 1, ovvero quello relativo ai provvedimenti per far fronte all’emergenza idrica, e dell’articolo 2. Norma che prevede l’incremento delle risorse da destinare al settore agricolo per far fronte ai danni alle colture causati dalla siccità. La sorpresa arriva però all’articolo 3, ovvero quello relativo alle aggregazioni aziendali. Un provvedimento fortemente voluto dall’assessore Dagnino. Sul testo era stato presentato un emendamento soppressivo a prima firma di Fabio Venezia (PD). Dalle opposizioni arriva richiesta di voto segreto, poi appoggiata in aula. E da Sala d’Ercole arriva l’ok allo stralcio: 29 i favorevoli, 24 i contrari.
Alla ripresa dei lavori passa l’emendamento governativo di riscrittura dell’articolo 24, ovvero quello relativo al prestito d’onore per gli studenti universitari. L’aula è così passata al tanto atteso maxi-emendamento.
(In aggiornamento)