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Le novità

Via alla sperimentazione della riforma sulla disabilità, Inps accertatore unico e tempi più stretti: quando arriverà in Sicilia

mercoledì 1 Gennaio 2025

Via al banco di prova per la riforma sulla disabilità. Dal 1° gennaio 2025 l’Inps avvierà una sperimentazione per mettere in atto le nuove introduzioni dettate dal decreto legislativo approvato nel maggio scorso. Ma di cosa si tratta?

LA RIFORMA 

La legge prevede un nuovo approccio all’accertamento della disabilità attraverso una ‘valutazione di base’, che vedrà l’Inps come accertatore unico del nuovo percorso di valutazione. Alcuni regolamenti interministeriali, su iniziativa del Ministro della Salute, definiranno le modalità di attuazione e di verifica degli esiti della sperimentazione, oltre che i criteri di valutazione per l’accertamento della disabilità in relazione alle patologie oggetto della fase sperimentale, ossia disturbi dello spettro autistico, diabete di tipo 2 e sclerosi multipla. Durante il periodo di sperimentazione, verranno inoltre implementate nuove procedure operative e saranno condotte analisi per valutare l’efficacia delle modifiche introdotte.

Al momento i cambiamenti riguarderanno solo nove province: Brescia, Catanzaro, Firenze, Forlì-Cesena, Frosinone, Perugia, Salerno, Sassari e Trieste. E la Sicilia? Come per tutto il resto d’Italia l’Isola dovrà attendere il 1° gennaio 2026, quando la riforma sarà estesa a livello nazionale.

LA STRADA TRACCIATA E’ QUELLA GIUSTA?

La domanda sorge spontanea: riuscirà il nuovo sistema ad arginare e risolvere i problemi vigenti e i lunghi tempi di attesa con cui i cittadini sono costretti a vivere ogni giorno?

Ne abbiamo parlato con la presidente del comitato regionale Inps Valeria Tranchina. La condizione vissuta in Sicilia è abbastanza chiare rispetto alle invalidità e alle giacenze ferme nelle varie Asp provinciali. Al 31 dicembre 2023 c’erano circa 149mila giacenze presso le Asp, domande di invalidità civile, tra prime visite di accertamento medico e revisioni. Il punto dolente delle Asp resta però la carenza di medici. 

Le Asp provinciali non hanno medici a disposizione. Gli stessi medici devono sopperire alle esigenze sanitarie e sociosanitarie, ma anche a tutto quello che riguarda l’invalidità civile a 360°. Durante le ore di servizio dovevano trovare il tempo di entrare in commissione e fare anche accertamenti medici“. Ha spiegato Tranchina, che ha sottolineato come il problema sia stato sottoposto anche all’attenzione dell’assessore regionale Giovanna Volo. “C’è stato un incontro a novembre per trovare una soluzione o un piano straordinario per risolvere questi arretrati, che anche nel 2024 vedono gli stessi numeri e le stesse difficoltà“.

Tra gli esempi balza all’occhio quello della provincia di Ragusa, dove nel 2023 le giacenze era circa 9.700 e tali sono rimaste, ma con l’aggiunzione di alcune problematiche in più. Per poter effettuare la visita medica, infatti, cittadini, tra cui e soprattutto soggetti fragili, sono costretti a spostarsi nel Siracusano, a Noto. “Queste grandi difficoltà – ha aggiunto Tranchina – che vi sono nelle varie province si riflettono poi sulla popolazione e su tutte le famiglie. Solo le province che sono in convenzione con l’Inps, dove l’Inps assume in prima persona l’accertamento medico, non ci sono queste difficoltà“.

Dunque, prosegue la presidente del comitato regionale, “abbiamo chiesto che tutte le Asp provinciali, per questo anno interlocutorio, vadano in convenzione con un protocollo o un accordo con l’Inps e diano l’opportunità all’Inps di avocare a sé questa rivisita come poi accadrà dal 1°gennaio 2026“.

COME FUNZIONERA’ IL NUOVO SISTEMA 

Il procedimento si avvierà tramite la trasmissione telematica all’Inps del certificato medico introduttivo, compilato in forma semplificata e firmato digitalmente dal medico certificatore.

Questo certificato potrà essere rilasciato da: medici in servizio presso aziende sanitarie locali, aziende ospedaliere, istituti di ricovero e cura a carattere scientifico, centri di diagnosi e cura delle malattie rare; e medici di medicina generale, pediatri di libera scelta, specialisti ambulatoriali del Servizio sanitario nazionale, medici in quiescenza iscritti all’albo, liberi professionisti e medici in servizio presso strutture private accreditate.

Per identificare i medici certificatori, l’Inps acquisirà la documentazione relativa alla formazione effettuata nel contesto del programma “Educazione continua in medicina”, in relazione a classificazioni internazionali dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, promozione della salute e accertamenti sanitari di base. La convocazione a visita sarà inviata tramite raccomandata A/R e gli interessati potranno visualizzare i dettagli sul “Portale della Disabilità”. L’assenza ingiustificata alla visita sarà considerata come rinuncia alla valutazione di base, ma i cittadini potranno richiedere una nuova convocazione in caso di impossibilità a presentarsi.

Dopo la trasmissione del certificato medico introduttivo, gli interessati possono comunicare i propri dati socio-economici all’Inps, accedendo tramite identità digitale o avvalendosi dei servizi degli Istituti di Patronato o Associazioni di categoria. Questa comunicazione consentirà di accelerare l’erogazione delle prestazioni economiche, qualora vengano riconosciute a seguito della valutazione di base.

La condizione di disabilità sarà valutata dall’Unità di valutazione di base (Uvb), presieduta da un medico dell’Inps specializzato in medicina legale, e composta da due medici nominati dall’Inps, un rappresentante delle associazioni di categoria e una figura professionale delle aree psicologiche e sociali.

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