Tram, Costa Sud e tanto altro. Il Consiglio Comunale ha approvato in nottata il piano triennale delle opere pubbliche 24-26. La delibera portata avanti dall’assessore ai Lavori Pubblici Salvatore Orlando ha ottenuto il via libera a maggioranza. Disco verde che arriva dopo quello alla quinta variazione di bilancio che ha sbloccato, fra le altre cose, 3,2 milioni di euro per la ricapitalizzazione di Rap. Soddisfatto il sindaco Roberto Lagalla. “L’Amministrazione Comunale sta procedendo nelle convinzione di non avere più un libro dei sogni, ma un programma di lavori e cantieri per nuove infrastrutture con risorse e progetti sicuri e scadenze certe che stiamo rispettando”. Tante le modifiche apportate all’atto. Oltre 60 gli emendamenti approvati con i quali sono stati inseriti tutti i progetti dell’avanzo vincolato. Adesso sarà corsa contro il tempo per mandare a gara le opere dotate di progettazione esecutiva entro il 31 dicembre.
“Il piano triennale delle opere pubbliche, approvato dal consiglio comunale, è un piano concreto che prevede opere realizzabili in tempi brevi e il cui impegno di spesa potrà essere concretizzato entro dicembre – dichiara il presidente della II commissione Antonio Rini -. La commissione Urbanistica, nel suo complesso, ha svolto un lavoro certosino e apprezzato da tutte le forze politiche che hanno approvato quasi 70 emendamenti, frutto di incontri e confronti con gli uffici. Finalmente libereremo la nostra città da alcuni ‘tappi’, cioè strade incomplete da decenni e che daranno una boccata d’ossigeno alla viabilità, oltre a interventi su piazze, scuole, strade, edilizia pubblica, verde, centro storico, per l’efficientamento energetico. Un piano che sbloccherà decine di cantieri che aiuteranno Palermo e la sua economia. Un sentito ringraziamento a tutti i componenti della commissione e al consiglio comunale nel suo complesso per aver centrato un obiettivo ambizioso e straordinario“.
Le opposizioni la pensano diversamente. “Palermo non può più tollerare una gestione tanto approssimativa, né il continuo sacrificio degli interessi collettivi sull’altare del consenso politico di singoli consiglieri e singole consigliere cui Lagalla – e, stavolta, anche la burocrazia – non sa dire di no. Continueremo a pretendere trasparenza, confronto e un’azione concreta per il rilancio della città. La posta in gioco è troppo alta, ma l’amministrazione Lagalla sembra concentrata su altro. Il fatto più grave – aggiungono gli esponenti di PD, M5S, AVS e Gruppo Misto – è accaduto a fine seduta. Alle 4 del mattino, sotto pressioni politiche, è stato forzato l’inserimento, con un emendamento, di un intervento non previsto nel piano triennale, con un progetto sul c.d. “Tappo di Via Funaioli” redatto in pochi minuti. Un atto che rappresenta un precedente pericolosissimo“.
Gli emendamenti cambiano volto al piano triennale
La bozza di piano è stata approvata dalla Giunta a marzo 2024. L’atto è arrivato in Consiglio Comunale dopo otto mesi. Un documento che vede investimenti complessivi per 4,6 miliardi di euro nel triennio. Di questi, circa 460 milioni di euro sono allocati nell’elenco annuale del 2024. Decine gli emendamenti votati alla proposta. Fra queste figurano quelli che hanno inserito gli interventi sul sistema fognario del mercato ortofrutticolo, la prevenzione della caduta massi in via Ruffo di Calabria, la riqualificazione del Polo Tecnico di via Ausonia, una serie di interventi di manutenzione stradale e sui cosiddetti “tappi di Palermo”, ovvero quelle conformazione stradali che rallentano la viabilità cittadina.
“Ringraziamo l’assessore Orlando, il Consiglio, le commissioni competenti e gli uffici per il grande lavoro svolto che consente alla città di Palermo di proseguire con una seria opera di programmazione delle opere pubbliche – dichiarano i capigruppo di maggioranza Giuseppe Milazzo (FdI), Domenico Bonanno (DC), Dario Chinnici (Lavoriamo Per Palermo) e Ottavio Zacco (Forza Italia) -. Palermo sta cambiando marcia e finalmente, come riconosciuto anche da parte di alcuni esponenti dell’opposizione, siamo di fronte ad un piano triennale delle opere pubbliche degno di questo nome e tra i migliori licenziati dal consiglio negli ultimi anni”.
Fra le modifiche apportate all’atto c’è anche il progetto per il completamento della manutenzione del canale Boccadifalco. Proposta di modifica a prima firma del capogruppo del M5S Antonino Randazzo. “Stanotte durante l’approvazione del piano triennale delle opere pubbliche il Consiglio Comunale di Palermo ha approvato alla unanimità su mia proposta un ordine del giorno per chiedere alla amministrazione comunale di attivarsi per realizzare e finanziare la realizzazione dell’asilo nido in via Alla Falconara nel terreno dove hanno installato l’antenna di 5g. E’ solo un mero atto di indirizzo politico per carità però era doveroso testimoniare all’aula quella che è e rimane la richiesta di una comunità“.
Polemiche in aula
Sono passati inoltre gli emendamenti che introducono i fondi per gli impianti sportivi e per il Velodromo (a prima firma di Alessandro Anello), il progetto di illuminazione artistica del percorso Unesco, il futuro parcheggio in via Papa Sergio I, la nuova ciclovia a doppia corsia in via Roma e la riqualificazione da 4,5 milioni di euro su piazza Mondello.
Non sono mancate le polemiche. Critica l’esponente di “Oso” Giulia Argiroffi, in merito all’assenza in aula dell’assessore Maurizio Carta. L’ex pentastellata ha fatto specifii riferimenti ad alcune voci del piano triennale di competenza dell’esponente di Lavoriamo Per Palermo. Fra questi figuravano anche i 49 milioni di euro da destinare al tram. Durante l’intervento della Argiroffi, pare siano volate alcune parole di troppo e le stesse l’abbiano mandata su tutte le furie. Sulla questione è arrivata la censura del presidente Giulio Tantillo, il quale ha richiamato tutti al contegno istituzionale. Altro tema critico ha riguardato l’eleminazione del tappo di via Gino Funaioli, a Romagnolo. La proposta è stata inserita tramite emendamento dalla consigliera Teresa Leto. La stessa ha ottenuto l’ok dell’aula nonostante non abbia la copertura finanziaria necessaria.
Grande attenzione al tram
Con riguardo ai progetti previsti, l’elenco annuale 2024 prevede una serie di investimenti importanti. Fra questi figurano le linee e i parcheggi del sistema tram. Dopo la riformulazione dell’addendum al PUMS, il piano originale del trasporto pubblico locale sul ferrato ha subito importanti cambiamenti. A tal proposito, proprio sul tram c’è una delibera che dovrebbe integrare una quindicina di varianti urbanistiche sulle linee D, E, F e G. Il primo cantiere a partire dovrebbe essere invece quello della linea C. Secondo il nuovo cronoprogramma fornito dall’assessore Maurizio Carta, i lavori dovrebbero iniziare a gennaio 2025.
Il filone della Costa Sud
L’altro grande filone riguarda la Costa Sud. Una delle fette di città sotto la lente d’ingrandimento non solo dell’Amministrazione ma anche di potenziali investitori privati. Anche esteri. Un elenco nel quale figurano la riqualificazione del porticciolo e del lungomare della Bandita, il progetto sul parco a Mare dello Sperone, il contratto di fiume e di costa del fiume Oreto e la quota parte sugli investimenti relativi alle piste ciclabili. Un totale complessivo da 63,4 milioni di euro.
I progetti di mobilità sostenibile
Nell’elenco annuale 2024 ci sono poi fondi per l’ampliamento dei cimiteri dei Rotoli e di Santa Maria di Gesù, il potenziamento del polo impiantistico di Bellolampo (26,5 milioni di euro), i lavori di manutenzione di edilizia residenziale pubblica (ERP), beni culturali, beni confiscati (fondi Next Gen EU), scuole e la realizzazione di nuovi spazi verdi (come quello alla Marinella da 1,6 milioni di euro). Spazio anche per la mobilità sostenibile. Capitolo in cui figurano le sopracitate piste ciclabili ma anche interventi come quello di moderazione del traffico con limite a 30 km/h in via Archirafi. Un fondo da oltre 600.000 euro. Adesso è corsa contro il tempo. Per mandare a gara gli interventi di progettazione esecutiva, gli uffici hanno tempo fino al 31 dicembre 2024. Dopodichè si dovrà rinviare le opere rimaste nel limbo al prossimo anno, ovvero al prossimo piano triennale.