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Il sistema

Viaggio nella giungla delle esenzioni ticket in Sicilia: la digitalizzazione l’arma in più, ma la burocrazia “zoppa” complica ogni cosa

lunedì 20 Maggio 2024
Francesco Lucchesi
Francesco Lucchesi

Tra esenzioni per reddito, per patologia, per invalidità o ancora per maternità o diagnosi precoce se non ci vuole una bussola poco ci manca. Gli strumenti di semplificazione non sempre vengono in aiuto dell’utente e spesso anziani poco telematici pagano il prezzo più alto, il danno oltre la beffa.

Possedere un reddito basso spesso non mette in discussione soltanto la possibilità di condurre una vita agiata e con qualche sfizio di troppo, ma anche necessità all’apparenza scontate e che dovrebbero essere accessibili a chiunque. Un esempio? Le cure mediche.

Non è certamente un segreto che negli ultimi anni la spesa per la salute sia vertiginosamente lievitata, tanto da costringere il 7,2% delle famiglie siciliane a rinunciare a visite specialistiche o esami diagnostici pur avendone bisogno, per uno o più motivi: problemi economici, difficoltà di accesso o lunghi tempi di attesa. Uno strumento per venire incontro alle tante difficoltà esiste ed è l’esenzione dal ticket sanitario.

L’ITER BUROCRATICO FUNZIONA O NO?

Dalla sua introduzione il sistema è stato ritoccato e rinnovato. Le criticità sono certamente state tante, dai tempi di approvazione alle lunghe code agli sportelli. Se l’attesa varia a seconda del motivo della domanda, basti pensare a chi soffre di celiachia, dove si può arrivare anche a un anno, a differenza di casi in cui bastano solo ventiquattro ore, i processi di digitalizzazione hanno abbattuto i disagi agli sportelli. Con pochi click i cittadini muniti di tessera sanitaria come Carta nazionale dei servizi, Spid o Carta d’identità elettronica, infatti, possono rinnovare velocemente e comodamente da casa.

Il sistema è certamente perfezionabile e un maggiore impulso al rinnovamento informatico, senza ombra di dubbio, rivestirebbe una grossa mano d’aiuto. Il processo di digitalizzazione in Sicilia ha però incontrato diversi ostacoli, rischiando di perdere importanti e decisive sfide.

Il segretario confederale della Cgil Sicilia Francesco Lucchesi non a caso ha dichiarato che “c’è  ancora molto da fare anche se per quanto riguarda l’esenzione dal pagamento del ticket nell’ultimo periodo non abbiamo registrato grosse criticità. Il sistema ormai è tutto automatico e i dati si incrociano in base a ciò che l’utente dichiara. Sicuramente, dal punto di vista anche generale, siamo indietro nel processo di digitalizzazione“.

L’impulso più importante era arrivato dalle risorse stanziate dal Pnrr, ma qualcosa sembra essere andato storto. “Siamo indietro rispetto alal pubblica amministrazione e alle Asp anche in funzione delle risorse che devono arrivare dal Pnrr. Su quest’ultimo fronte – ha sottolineato Lucchesi – c’erano delle risorse economiche sul tema della digitalizzazione, come per il fascicolo elettronico. Una delle criticità riscontrate riguardano i ritardi sull’aggiornamento del fascicolo elettronico. Tra l’altro c’è anche un bando del Pnrr che riguarda i cosiddetti “facilitatori alla digitalizzazione”. In Sicilia questa cosa non è ancora partita. Hanno aperto il bando, avviato le selezioni, ma è ancora tutto fermo. Poi – ha concluso – c’è un problema legato alla fascia di popolazione anziana che ha difficoltà ad accedere alle varie procedure digitali. Rispetto a queste fasce di età bisognerebbe mette a disposizione degli uffici pubblici per aiutare l’anziano“.

Eppure , introdotto in Italia nei primi anni ’80, il ticket sanitario, è lo strumento con il quale i cittadini contribuiscono al costo delle prestazioni sanitarie di cui usufruiscono, ma le zone d’ombra continuano a essere troppe. Il pagamento è necessario per poter accedere alle prestazioni sanitarie incluse nei Livelli essenziali di assistenza (Lea), come visite specialistiche, esami di diagnostica strumentale e di laboratorio, prestazioni a pronto soccorso, escluse le emergenze, e le cure terminali. Ma, per l’appunto, ci sono pazienti che sono esenti dal pagamento del ticket e possono accedere in modo gratuito delle relative prestazioni.

CHI  PUO’ BENEFICIARE DELL’ESENZIONE?

La prima categoria che può richiedere l’esenzione del ticket sono i malati cronici, ma solo per le prestazioni di specialistica ambulatorie che sono finalizzate al monitoraggio della malattia, così come alla prevenzione di complicanze e di ulteriori aggravamenti, e i farmaci utilizzati in terapia. L’esenzione va richiesta presso l’Asl di residenza, esibendo un certificato medico che attesti la malattia. E’ prevista anche per coloro che hanno malattie rare. In questo caso le esenzioni riguardano tutte le prestazioni sanitarie necessarie per diagnosticare la malattia, monitorare i cambiamenti e le varie prestazioni di prevenzioni. Nel primo caso l’elenco delle malattie croniche che danno diritto all’esenzione sono contenute nell’allegato 8 al decreto del presidente del Consiglio dei Ministri sui Lea del 2017, mentre il secondo elenco nel medesimo decreto ma nell’allegato 7. Anche la diagnosi precoce dei tumori rientra tra i motivi di esenzione dalla compartecipazione alla spesa sanitaria, ma solo per alcune tipologie, ossia per quelle che risultano le più diffuse. L’accesso all’esenzione del ticket include anche le persone invalide, il cui stato deve essere accertato dalle commissioni mediche della Asl di residenza, e le donne in gravidanza, esonerate dal pagamento per alcune visite specialistiche e diagnostiche utili per tutelare la loro salute e quella del nascituro.

Per quanto riguarda il reddito, invece, vi è la classificazione in quattro codici. La fascia E01 include i cittadini che hanno meno di 6 anni e quelli che superano i 65, nel caso in cui facciano parte di un nucleo familiare con un reddito complessivo non superiore a 36.151,98 euro annui. Il codice E02 riguarda disoccupati e familiari a carico, coloro che hanno un reddito del nucleo familiare inferiore a 8.263,31 euro, che arriva fino a 11.362,05 euro quando uno dei coniugi è a carico. A questo conteggio si devono aggiungere 516,46 per ogni figlio a carico. Il codice E03 sono i titolari di pensione sociale o percettori di assegno sociale e familiari a carico. Infine, il codice E04 racchiude i titolari di pensione minima di età superiore a 60 anni e familiari a carico. Anche in questo caso però per chiedere l’esenzione dal pagamento del ticket si dovranno rispettare i criteri di reddito indicati prima.

COME SI RICHIEDE?

Per chiedere l’esenzione del ticket il cittadino deve presentare specifici documenti, a seconda della propria situazione.

Chi la richiede per motivi legati al reddito deve presentare l’autocertificazione dove sono indicati i dati personali e il reddito complessivo del nucleo familiare, riferito all’anno precedente a quello in cui si fa domanda per l’esenzione. Se si richiede l’esenzione perché disoccupati bisogna portare l’indicazione del Centro per l’impiego dove si è iscritti. A questi va poi allegata una copia del documento d’identità, nonché dichiarare di essere consapevoli delle conseguenze penali qualora si stia dichiarando il falso. Il tutto va consegnato alla Asl di appartenenza alla Regione che rilascerà un certificato provvisorio in scadenza il 31 marzo di ogni anno, a eccezione degli over 65 che appartengono alle categorie E01, E03 e E04 per i quali il certificato, salvo modifiche del reddito, non va aggiornato. L’esenzione, oltre che all’Asl, può essere anche verificata dal medico curante tramite la lista della tessera sanitaria dove, incrociando i dati in possesso di Inps, Servizio sanitario nazionale e Agenzia delle entrate, sono indicati i cittadini che hanno ne diritto.

 

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