Via libera all’utilizzo di nuovo personale al Dipartimento Acqua e rifiuti. Il documento pubblico a firma del dirigente generale Carmela Madonia evidenzia la necessità di rendere fattibile l’assegnazione di incarichi dirigenziali ai funzionari direttivi di ruolo dell’amministrazione regionale. Il caso di viale Campania destò qualche preoccupazione dove la carenza di figure apicali è particolarmente notevole, dovuta ai trasferimenti e ai pensionamenti negli anni. Poi nessuno vuole spostarsi da quelle parti, ricordando che stiamo parlando di un comparto amministrativo spinoso e delicato, con qualche inchiesta alle spalle. Un fatto evidenziato da ilSicilia.it qualche tempo fa (https://ilsicilia.it/fuga-da-viale-campania-mancano-i-dirigenti-nessuno-vuole-lavorare-al-dipartimento-energia-e-rifiuti/)
E il governo regionale vuole correre ai ripari risolvendo quelle che sono le “criticità connesse alla mancanza di postazioni dirigenziali”. La carenza di personale comporta un arretrato anche sull’istruttoria e le poche risorse umane impiegate si ritrovano a gestire carichi di lavoro eccessivi, che vanno necessariamente smaltiti con competenze- che si acquisiscono con training interno – e persone. E questo non avviene perché non ci sono persone disponibili. Ma una soluzione c’è ed è quella che a suo tempo lanciò la Cisal: reclutare le figure vacanti attraverso una riclassificazione del personale interno, attuando una vera e propria formazione dei funzionari.
La possibilità di conferire incarichi dirigenziali è già prevista dal dipartimento in questione, “sia pure nei limiti finanziari rispetto al piano triennale di fabbisogno del personale del PIAO 2022-2024”, approvato con delibera della giunta regionale del 30 marzo scorso, e in atto al cospetto della Corte dei Conti per un controllo preventivo di legittimità. Entrando nel contenuto della nota, si stabilisce che l’Assessorato all’Energia dovrà limitare gli atti di interpello ai soli funzionari direttivi dell’amministrazione regionale in possesso di specifiche competenze. Le risorse residue consentono il conferimento di non più di 7 incarichi dirigenziali non generali, che si aggiungono alle due posizioni apicali già determinate dalla Regione. La ricerca del profilo idoneo avverrà ricadrà prima sui propri funzionari in possesso dei requisiti per l’accesso alla dirigenza.
“Profili dirigenziali idonei“, sottolinea il documento. Significa attestare la comprovata qualificazione professionale del soggetto individuato per il conferimento dell’incarico. Certamente non si tratta di discriminazioni all’interno degli uffici, ma di un’attenta selezione del funzionario, proprio per la delicatezza dei compiti. Spetta all’amministrazione valutare, in concreto, il possesso da parte dei candidati dei requisiti necessari per svolgere l’incarico, il tutto supportato da “idonea motivazione”, impedendo “una scelta basata esclusivamente sulla fiducia e sull’intuitu personae”.
La questione va risolta. Il dipartimento trattato ha una ricaduta sociale non indifferente, dal momento che si troverà a gestire i rifiuti, il sistema idrico integrato, e anche la complessa pratica delle autorizzazioni che fa capo al Comitato tecnico scientifico. Oltre a ciò, assume un peso specifico il problema della depurazione con le opere infrastrutturali, per cui c’è un apposito commissariamento da portare a termine.