Nelle nuove disposizioni sulle “Misure urgenti di contenimento del contagio sull’intero territorio nazionale” viene indicata una serie di attività garantite e altre che sono sospese allo scopo di contrastare e contenere il diffondersi del virus Covid-19.
Tra di esse non vengono indicati espressamente i servizi di pubblica utilità, nonostante il Presidente del Consiglio nella sua dichiarazione da palazzo Chigi abbia chiarito che “resta ovviamente garantito lo svolgimento dei servizi pubblici essenziali, tra cui i trasporti, i servizi di pubblica utilità, i servizi bancari, postali, finanziari, assicurativi nonché tutte quelle attività necessarie accessorie rispetto al corretto funzionamento dei settori rimasti in attività.”
In assenza di un’espressa statuizione di sospensione nell’art. 1 e in forza della volontà espressa dal Governo nella dichiarazione sopra riportata, in attesa di effettuare le dovute verifiche con gli organismi vigilanti, a partire dal 12 marzo la sede delle ACLI (Associazioni Cristiane Lavoratori Italiani) di Via Benedetto Castiglia, 8 di Palermo, rimarrà chiusa al pubblico.
Il CAF e Patronato, svolgeranno comunque le attività di back office e/o di relazione con il pubblico esclusivamente tramite telefono, mail e altri strumenti tecnologici che permetteranno comunque un contatto a distanza con l’utente.
“In questo momento particolare – dichiara Nino Tranchina, presidente provinciale delle ACLI – Dobbiamo stare distanti per lottare insieme contro un nemico che non si vede ma che fa sentire i suoi effetti, su di noi e sul nostro lavoro, sulle nostre aspettative e sul nostro futuro. Vogliamo restare vicini a distanza, aiutando da remoto i cittadini e per sostenere la stessa creatività delle persone e delle reti informali e familiari nell’essere correttamente informati e orientati. Perché da ogni emergenza si esce solo con il dovere della solidarietà. Se ci dimentichiamo degli altri ci sarà sempre qualcuno che si dimentica di noi. Il nostro pensiero è rivolto sia agli ammalati che a tutti quegli operatori sanitari, che con grande professionalità e generosità, nel silenzio della quotidianità sono impegnati in prima linea nelle cure e nel sostegno di quelle persone colpite dal virus”.
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