Un quartetto “volante” che suona senza l’uso del tradizionale archetto ma utilizzando semplicemente la velocità e la pressione del vento che fa vibrare le corde degli strumenti ad arco. Si tratta di Birdsquartet, il “quartetto per archi e vento” di Alessandro Librio, l’ultima spettacolare opera performativa e video-sonora del sound artist a cura di Giusi Diana.
Birdsquartet sarà presentato giovedì 20 settembre dalle 20 alle 24 a Palermo, nella chiesa di Santa Maria dello Spasimo, all’interno del programma di OltreOreto. Sarà visitabile anche venerdì 21 nella stessa fascia oraria.
Evento collaterale di Manifesta12, un progetto dell’associazione culturale Onibi, con la collaborazione di Bangover Crew, il patrocinio di Palermo Capitale Italiana della Cultura 2018, Oltreoreto è la prima rassegna di arte e rigenerazione urbana realizzata nella periferia di Palermo situata al di là del fiume simbolo della città.
La periferia al centro, fulcro propulsivo di arte, musica, creatività e cultura. Cuore pulsante di processi sociali, economici e culturali, non più luogo di marginalità, esclusione e degrado. Sono questi i temi della rassegna che ha animato i luoghi simbolo dei quartieri oltre il corso del fiume, per venti giorni di workshop, esposizioni e performance.
In questo contesto s’inserisce il musicista e sound artist Alessandro Librio che ha scelto proprio la costa sud come scenario della performance, levandosi in volo sul mare di Palermo. Il lavoro è l’esito di una ricerca che l’artista conduce oramai da anni sulla possibile e inedita interazione tra suono e natura.
Il focus è l’esplorazione della costa sud di Palermo e il concetto di confine, la divisione che il fiume Oreto crea fra la città e la sua periferia, ma anche il confine inteso come limite fra terra e cielo. Per l’occasione, il quartetto volante di Librio ha eseguito una partitura grafica in volo. Il vento sembra quasi dialogare con il performer, che per ben quattro volte si è innalzato con il parapendio sul mare di Palermo davanti alla costa sud fino a toccare quota 1000 metri, portando con sè di volta in volta, i violini, la viola e il violoncello per comporre il quartetto.
L’inedita performance è confluita poi nella video-installazione sonora ambientale “site e time specific” in dialogo con l’architettura a cielo aperto della chiesa di Santa Maria dello Spasimo. A completare l’intervento allo Spasimo un’installazione nell’abside della chiesa con quattro opere scultoree in ferro e ferro zincato dal titolo Birdsquartet Double, che riportano la traccia della partitura eseguita in volo.
“Il moto ascensionale dell’artista-performer – spiega Giusi Diana – ripropone metaforicamente l’elevazione spirituale come principio percettivo e ordinatore del mondo. Sorvolare a volo d’uccello, vuol dire guardare un insieme da una prospettiva inedita; farlo su di un tratto di costa come quella sud, altrimenti invisibile nella sua splendente bellezza naturale, al riparo da degrado e abuso (e qui torna il tema ecologista tanto caro all’artista), levando insieme al vento un canto, vuol dire credere nella funzione rituale e salvifica dell’arte. La scelta del quartetto d’archi è poi indicativa, si tratta infatti di un genere classico e nobile per eccellenza, in cui è centrale la contemplazione delle forme musicali in sè, confacendosi quindi particolarmente alla purezza e all’ascetismo del ‘canto del vento’ sulla la città violata”.
Oltreoreto chiude il 23 settembre con una serata conclusiva alla Chiesa dello Spasimo organizzata in collaborazione con Bangover Crew, associazione culturale che promuove musica d’avanguardia sul territorio siciliano.