A Catania oggi, 23 novembre, sta avvenendo la presentazione della campagna della Polizia di Stato “Questo non è amore“, in occasione della giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne.
Presenti il ministro Luciana Lamorgese, Francesco Messina, direttore centrale Anticrimine della polizia e il prefetto Lamberto Giannini, capo della polizia.
“La parola d’ordine è prevenzione e la partita si gioca sulla prevenzione dei femminicidi perché è con la prevenzione che noi possiamo contenere un fenomeno che nel tempo richiederà certamente un cambio di cultura”, afferma Messina. “Abbiamo scelto Catania – ha aggiunto – per celebrare questo momento di riflessione perché la città, purtroppo, è stata in cronaca come luogo in cui si sono verificati dei crimini efferati che hanno a che fare ovviamente con il femminicidio. E’ importante dare rilevanza a questa realtà e mettere in evidenza come questo fenomeno va affrontato proprio per evitare che in futuro si possano verificare altre situazioni di questo tipo“.
“Le morti ci inchiodano e noi ci sentiamo responsabili – ha sottolineato Messina -. Per questo dobbiamo fare capo a qualunque strumento ci viene consentito di potere utilizzare grazie a una normativa all’avanguardia. Agire sulla prevenzione è fondamentale. L’erogazione dell’ammonimento del Questore a quelli che sono comportamenti sintomatici dell’inizio del ciclo della violenza, ancor prima che questi comportamenti possano diventare di natura penale, consente di potere incidere efficacemente sul fenomeno. A questa possibilità si aggiunge poi la stipulazione dei protocolli – come il protocollo Zeus – che riguardano il maltrattante a cui viene irrorato l’ammonimento per evitare il ripetersi del comportamento. Quest’azione incide ben il 90% sulla recidiva e è un modo per affrontare efficacemente il fenomeno“.
“La Sicilia è purtroppo una delle regioni in cui il fenomeno è più incidente. Il problema dei femminicidi ci attanaglia ed è un fenomeno che dobbiamo contrastare e contenere. Noi della direzione centrale anticrimine della polizia abbiamo ritenuto di richiamare l’attenzione grazie a questo evento“. Così ha continuato Messina.
“Poche donne denunciano, ma siamo riusciti nel tempo a migliorare la situazione. Il profilo culturale incide pesantemente e dobbiamo aiutare le donne a difendersi, dobbiamo accompagnarle in questo percorso e per far questo bisogna operare in sinergia“. dice Francesco Messina. “Tutti gli attori della sicurezza, privati e pubblici – ha aggiunto – in questo ambito devono lavorare insieme. Non solo le forze dell’ordine, ma la magistratura, gli avvocati, i centri antiviolenza, i medici, la formazione: tutti insieme per raggiungere il risultato di battere il fenomeno e poi pensare a una sua eradicazione“.