Prende il via, al Centro di Accoglienza Padre Nostro di Brancaccio, a Palermo, un ciclo formativo rivolto a operatori del sociale, forze di polizia e magistrati per la prevenzione e gli interventi sugli uomini autori di maltrattamenti.
È Maurizio Artale, presidente del Centro fondato dal Beato Pino Puglisi, a sottolineare “il profondo significato del realizzare tale iniziativa proprio nel territorio di Brancaccio, in cui è oggi attivo un presidio permanente della cultura dell’ascolto, dell’accoglienza e del servizio alla comunità, orientato alla tutela dei diritti delle persone e al contrasto ad ogni forma di violenza, che rappresenta uno dei frutti del martirio del Beato”.
Il percorso formativo “Un altro me” prende il titolo dal film di Claudio Casazza, realizzato nel 2016, che ha come tema il primo esperimento italiano di “trattamento intensificato” per responsabili di violenze sessuali nel Carcere di Bollate, ad opera del CIPM di Milano, il cui obiettivo è quello di prevenire gli atti violenti e di poter prendere coscienza di ciò che si ha fatto, per non ricadere nella stessa violenza.
“Per la maggior parte delle volte, un uomo violento torna a commettere lo stesso reato”. Lo dice Leonardo Agueci, già procuratore aggiunto di Palermo e oggi presidente della Fondazione Legalità Onlus, che poi aggiunge: “Ecco perché si deve recuperare un ritardo, e interrogarsi, tutti, su come intervenire”.
“Un altro Me” nasce dall’incontro di due progetti dedicati alla prevenzione: primaria nelle scuole e terziaria nei confronti dei maltrattanti autori di violenza di genere, finanziati dal Dipartimento delle Pari Opportunità.
“La crescente diffusione di gravi condotte ascrivibili alla violenza di genere nei confronti delle donne, da parte degli uomini, rende necessaria l’adozione di interventi specialistici sebbene integrati e orientati alla presa in carico multidisciplinare dei maltrattanti”, afferma Rosanna Provenzano, referente scientifico del programma formativo.
Oltre alla cooperazione tra strutture diverse, “Un altro me” è un modulo formativo inter-istituzionale, rivolto a più operatori, ma è anche inter-distrettuale, poiché coinvolge tutti gli Uepe della Sicilia. In aula interventi da varie regioni: Lombardia, Lazio, Emilia Romagna.
“La recidiva degli autori di violenza è straordinariamente alta se non interviene qualcosa o qualcuno, è necessario tenerlo bene in mente. Ecco, dunque, la necessità – conclude Agueci – di agire perché possano essere presi in carico da un servizio o un centro d’ascolto per uomini maltrattanti.”