Scoppiato la notte scorsa un grave incendio a Vittoria nel Ragusano, dove ha perso la vita una donna tunisina Mariam Zaouali di 55 anni. Era stata portata all’ ospedale Guzzardi di Vittoria a causa delle ustioni riportate ma non ce l’ha fatta. Stando ad una prima ipotesi, ad appiccare il fuoco sarebbe stato il figlio, anche lui originario della Tunisia e i coinvolti sarebbero proprio i suoi familiari. L’uomo ha dato alle fiamme l’abitazione cercando di uccidere così la donna, il marito Kamel Zaouali di 57 anni e le due figlie Sameh e Oumaima di 19 e 36 anni che hanno riportato ustioni gravissime, ricoverate in terapia intensiva nell’ospedale Cannizzaro di Catania.
Il tunisino, un uomo 29 anni è stato bloccato dalla polizia mentre vagava in una zona di campagna. In questo momento si trova in stato di fermo negli uffici del commissariato di Vittoria, sarebbe affetto da problemi psichici. Secondo una prima ricostruzione degli investigatori sarebbe stato lui, al culmine di una lite familiare avvenuta intorno alle 2.30 di notte, ad appiccare l’incendio. Le fiamme hanno avvolto nel giro di pochi minuti la casa in piazza dell’Unità, a pochi metri dall’ex chiesetta della Trinità che dà il nome al quartiere.
Il rogo è stato appiccato utilizzando una torcia con uno straccio imbevuto di liquido infiammabile. I feriti sono stati trasportati negli ospedali di Ragusa e Vittoria. Le fiamme sono state spente dai vigili del fuoco che ora stanno accertando le cause del rogo. L’immobile è stato distrutto.
La sorella più grande è una studentessa universitaria, quella minore che frequenta il liceo linguistico “Mazzini” di Vittoria, avrebbe dovuto sostenere tra pochi giorni gli esami di maturità. “Una ragazza solare, piena di interessi, che ho conosciuto bene in occasione di un viaggio” racconta la preside dell’istituto Emma Barrera. “Mi auguro – aggiunge –che si riprenda al più più presto e che possa sostenere anche in seguito gli esami“. La famiglia Zaouali è molto conosciuta anche dai fedeli che frequentano la moschea della comunità Al-Zaytouna di via Montebello. “Kamel lavora in un’azienda agricolo. Lo conosco bene, così come la moglie e i figli. Sono miei amici, delle persone perbene – spiega il presidente della comunità islamica di Vittoria Abdelhamid Jebari – Frequentano la moschea e sono molto presenti, stimati da tutti. Purtroppo di recente avevano avuto problemi con il figlio. Mai avrei però immaginato che si potesse consumare una tragedia simile“.