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Vittorio Lorenzo Tumeo, messinese, è “il più giovane scrittore d’Italia”. Esce il suo quarto libro

martedì 20 Febbraio 2018

Oggi come nella Grecia di duemilacinquecento anni fa: immigrazione, pari opportunità, ius soli, violenza sulle donne, solidarietà, politica. Nulla sembra essere cambiato! A proporre l’originale e audace accostamento tra il mondo classico e la società contemporanea, lo studente Vittorio Lorenzo Tumeo con il suo saggio “L’attualità dell’inattuale”. Classe 1999, V anno del Liceo classico “Francesco Maurolico” di Messina, Tumeo è alla sua quarta pubblicazione tanto da meritare l’appellativo di “più giovane scrittore d’Italia”. Il suo lavoro di ricerca, pubblicato dalla casa editrice Armenio (ppgg.180, €12,00) e finanziato da Plastitalia di Brolo, azienda privata cui molto stanno a cuore i giovani talenti, è stato presentato ufficialmente nell’aula magna del “Maurolico”, diretto dalla dinamica dirigente professoressa Giovanna De Francesco, in occasione della “Giornata mondiale della lingua greca” dalla docente universitaria Anita Di Stefano e dal professore Daniele Macris, noto grecista peloritano che firma anche la prefazione.

Con genuinità ed entusiasmo di liceale l’autore, dopo un’attenta analisi della tragedia Le Supplici, scelta quale modello più rappresentativo del genere tragico classico, analizza ed espone con un linguaggio scorrevole, ma ben ponderato, i punti in cui l’opera del tragediografo di Eleusi rispecchia, con esempi sorprendenti di riscontro oggettivo, tematiche  di stringente attualità che quotidianamente agitano le cronache, il dibattito politico, l’etica, la morale. Numerose e interessanti le scoperte e le novità nell’interpretazione della tragedia elaborate da Tumeo come, per esempio, la teoria del “complesso pelasgico” che spiega, attraverso il personaggio-chiave de Le Supplici (il re Pelasgo) e con efficaci accostamenti all’attualità recente, i travagliati retroscena che spesso coinvolgono gli uomini di governo, gli statisti nell’assumere quelle decisioni che possono mettere a repentaglio la sicurezza della popolazione o la dignità dello Stato, avendo però sempre la consapevolezza che ciò che dovrà prevalere, alla fine, non può che essere il bene comune.

Oggi probabilmente si rimpiangono uomini politici del calibro di Pelasgo, che pur essendo un monarca ha anticipato brillantemente il concetto di democrazia e ha interpretato la politica quale espressione concreta del volere del cittadino, di cui lui è un rappresentante, un soggetto deputato all’applicazione dei diritti e dei doveri del cittadino stesso.

“Attraverso questa tragedia – afferma Vittorio Tumeo – mi è stato possibile comprendere molte sfaccettature del mondo di oggi, coglierne personaggi, segni e significati che prima mi erano sfuggiti. Penso, per esempio, al fenomeno dell’immigrazione: nei volti delle supplici-migranti, protagoniste della tragedia greca di duemilacinquecento anni fa, rivedo i volti dei supplici-migranti di oggi; donne, uomini e bambini che per fuggire da quei territori infernali regolati dalle leggi della violenza e della miseria, sono costretti a partire per lunghi viaggi dalle rotte ignote e talvolta concluse in fondo al mare, al Mediterraneo. Quel Mediterraneo il cui spirito mitologico rivive nelle versioni che traduciamo, rivive nei versi degli autori che studiamo e si mostra nella sua portentosa immagine di luogo e spazio di scambi culturali, commerciali, di incontro di civiltà, culture scomparse e mondi estinti, e che oggi purtroppo ci parla anche di morte. E come se non bastasse, i fortunati che sbarcano spesso si trovano ad affrontare, dopo il mare, un altro insidioso nemico. Il suo nome è razzismo, è pregiudizio, è ignoranza. Un nemico con cui ogni giorno, purtroppo, si è costretti a confrontarsi”.

Il giovane Vittorio Lorenzo Tumeo ha un curriculum di eccellenza fatto di borse di studio, premi, stages in Inghilterra e negli Stati Uniti, attività giornalistica (è direttore del giornale scolastico Koinè), ma anche di scoutismo nell’Agesci “Messina Uno” e volontariato nell’Interact Club di cui è stato Presidente. “L’attualità dell’inattuale” può essere considerato il vero libro di esordio, poiché segna l’inizio di una produzione letteraria di certo più matura rispetto al racconto breve “L’eredità del Sapiente” (premio Maurolico, 2015), al saggio “Quando il mito incontra l’attualità” (premio Eschilo, 2017) e alla novella “Il gioiello” (premio Pirandello, 2017).

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