Emergono nuovi retroscena relativi all’inchiesta su un presunto reato di voto di scambio che ha portato agli arresti di due esponenti della Lega, Salvino Caputo e suo fratello Mario, oltre a Benito Vercio: sarebbero, infatti, venti in totale gli indagati.
Nell’indagine sono coinvolti, tra gli altri, l’assessore comunale alla Pubblica istruzione di Termini Imerese, Loredana Bellavia, il consigliere comunale Michele Galioto e dipendenti comunali fra i quali Agostino Rio, bibliotecario arrestato nei mesi scorsi con l’accusa di assenteismo.
L’indagine è partita da un esposto anonimo dell’aprile 2017 proprio su questa vicenda.
La Procura di Termini Imerese chiederà alla Camera l’autorizzazione all’uso di intercettazioni che riguardano Alessandro Pagano, coordinatore del movimento leghista per la Sicilia occidentale. Pagano, ha annunciato il suo legale Nino Caleca, darà il consenso all’uso delle intercettazioni. “Ha sempre operato – ha aggiunto Caleca – in difesa della correttezza e della legalità“.
Intanto, emergono altri particolari sull’inchiesta. Oltre ai dodici episodi di presunto voto di scambio, Caputo è accusato anche di “attentato contro i diritti politici del cittadino” . Secondo l’accusa, infatti, gli arrestati avrebbero fatto in modo che, a fronte della candidatura all’ARS di Mario Caputo, il corpo elettorale fosse orientato a pensare che il proprio voto servisse a sostenere la candidatura del ben più noto Salvino Caputo, che però era incandidabile ai sensi della “Legge Severino”. A tal fine, quindi, avrebbero attivato, durante la campagna elettorale, una serie di meccanismi volti a trarre in inganno l’elettorato. In particolare, sia i manifesti elettorali che i volantini distribuiti recitavano solo il cognome del candidato “Caputo” (omettendo qualsiasi effige fotografica) e, nella lista Mario Caputo aveva fatto aggiungere al proprio nome l’appellativo “detto Salvino”, con il quale era invece conosciuto l’incandidabile fratello. Inoltre, in numerosi comuni della Provincia di Palermo proprio Salvino Caputo si sarebbe presentato agli elettori come se fosse lui (e non il, meno conosciuto, fratello Mario) il reale candidato.
“Salvino Caputo era soggetto aduso ad un’attività sicuramente contra legem il voto di scambio, attività che esercitava in modo sistematico. L’esigenza cautelare per attentato ai diritti politici del cittadino è stata necessaria per impedire la commissione di reati della stessa natura”. Lo ha detto il procuratore Capo Ambrogio Cartosio.
“Viene contestato a Salvino Caputo anche il voto di scambio – aggiunge il procuratore capo di Termini Imerese Ambrogio Cartorio -. La misura cautelare è stata emessa per attentato ai diritti politici del cittadino. Per voto di scambio è indagato”.
“Abbiamo accertato nel corso delle indagini 12 episodi di voto di scambio che si concretizzano mediante la promessa principalmente di posti di lavoro avvalendosi anche di soggetti che abbiamo indicato come grandi elettori. Sono persone che fin dalle elezioni finalizzate al rinnovo del consiglio comunale e delle elezioni di Termini Imerese per proseguire per le regionali sono stati a fianco di Salvino Caputo e hanno contattato diversi cittadini, per lo più disoccupati, promettendo utilità di qualsiasi tipo dall’essere favoriti per superare un esame di ammissione ala facoltà di scienze infermieristica all’elargizione di posti di lavoro. Posti di lavoro sia presso imprese private e presso uffici pubblici non meglio definiti”.
“Grande rispetto per il lavoro della magistratura, mi auguro che le persone coinvolte possano dimostrare la propria estraneità ai fatti. Me lo auguro per loro, le loro famiglie e la credibilità della politica“, ha detto a Palermo il presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci, commentando l’arresto di Salvino Caputo.
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