“Una gestione socialmente responsabile dell’emergenza nell’isola di Vulcano“. A chiederla, il comitato spontaneo costituito da oltre un centinaio di operatori economici che si sono rivolti anche alla Commissione Grandi Rischi e alla Protezione civile.
Nello specifico si fa riferimento al divieto di balneazione nel mare di Levante, a quello di di scalare il cratere e il laghetto termale sequestrato da tre anni. Questi provvedimenti, secondo il comitato, starebbero mettendo in crisi il turismo a Vulcano, nell’Arcipelago delle Eolie.
“Apprezziamo – hanno puntualizzato – il fatto che le autorità competenti si stiano preoccupando della nostra salute e sicurezza, ma le politiche straordinarie adottate stanno portando ripercussioni pregiudicali al benessere economico e sociale dell’isola. Aliscafi pieni di visitatori e turisti viaggiano da e per tutte le isole, ma pochissimi scendono sull’isola di Vulcano, ancor meno coloro che soggiornano in alberghi e B&B”.
Anche numerosi operatori turistici stanno segnalando molte cancellazioni sulle prenotazioni ricevute nei loro hotel, ristoranti ed altre strutture di servizi turistici, oltre a non ricevere prenotazioni per il resto della stagione. “La preoccupazione degli isolani su ciò che accadrà dopo i quindici giorni previsti nell’ordinanza – concludono – sta raggiungendo livelli allarmanti, visto che una possibile continuazione di queste politiche avrebbe conseguenze catastrofiche per tutti gli abitanti, motivo per il quale la resistenza sociale e le sommosse popolari sarebbero l’unica strada che ci rimane da prendere”