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Obiettivo: abbattere il traffico sul lungomare

Il waterfront di Palermo che verrà, nel futuro c’è il progetto del dry port CLICCA PER IL VIDEO

lunedì 3 Novembre 2025

Ridurre il traffico nei pressi del porto di Palermo. Un problema di cui si parla da anni ma sul quale, al netto di alcuni palliativi messi in campo dall’Amministrazione, una vera soluzione non è ancora stata trovata. Il disagio è evidente soprattutto nel periodo estivo. Momento nel quale, oltre al tradizionale flusso dei mezzi pesanti verso gli imbarcaderi, si aggiunge l’entrata e l’uscita dei crocieristi che sbarcano in città. Via vai di persone per ora relegato al varco Sammuzzo. Ciò vista l’indisponibilità dell’ingresso centrale del porto di Palermo, al momento scenario dei lavori di restyling del waterfront avviati dall’ex presidente dell’Autorità Portuale Pasqualino Monti che, nei mesi scorsi, aveva rilanciato il progetto per realizzare un dry port.

Il progetto del dry port a Palermo

Si tratta di un’area in cui i mezzi pesanti potranno sostare in attesa di passare i controlli della dogana. Ciò senza intasare l’incrocio fra via dell’Arsenale e via Piana dell’Ucciardone. Tutto si svolgerebbe all’interno di uno spazio dedicato, in modo da evitare l’intasamento dell’intero asse viario del lungomare. In tal senso, il Comune di Palermo e l’ente diretto dal Commissario straordinario Annalisa Tardino avrebbero individuato una zona di proprietà di FS Sistemi Urbani che potrebbe ospitare il progetto del dry port. A dare forza all’idea è stato l’assessore alla Rigenerazione Urbana del Comune di Palermo Maurizio Carta. L’esponente della Giunta di Roberto Lagalla lo scorso 15 settembre, in occasione della firma sulla convenzione per realizzare il nuovo waterfront di Palermo, aveva parlato di una “disponibilità da parte di Sistemi Urbani per realizzare il progetto all’interno di un più ampio accordo quadro“.

Della questione si sarebbe dovuto parlare in un incontro dedicato al tema. E secondo quanto ha dichiarato Matteo Colamussi, direttore generale di FS Sistemi Urbani, in occasione dell’inaugurazione del parcheggio a servizio della stazione ferroviaria di San Lorenzo Colli, il confronto ci sarebbe stato. “Abbiamo aperto un tavolo con il Comune di Palermo e con l’Autorità Portuale. Presto arriveremo ad una convergenza concreta, dandoci dei tempi non per sognare ma per concretizzare quell’opportunità. Il nuovo corso di Ferrovie dello Stato guardare al trasporto in maniera più ampia. Non vogliamo rappresentare solo la connessione fra merci, persone e luoghi. Noi oggi vogliamo contribuire alla crescita sociale dei territori. Ciò proprio perchè la nostra azienda, la più grande società di Stato, debba adempiere a queste funzioni, garantendo la crescita dei territori che attraversa“.

Il waterfront che verrà

Il dry port rappresenterebbe non solo una soluzione concreta ai problemi della viabilità nei pressi del porto di Palermo, ma anche un’importante asset nel più ampio scenario di restyling del waterfront del capoluogo siciliano. Un progetto avviato dall’ex president Pasqualino Monti e che oggi sta portando avanti il commissario Annalisa Tardino. Due, in particolare, gli interventi in corso. Con riguardo al primo, le maestranze incaricate dall’Autorità Portuale sono al lavoro per completare la realizzazione del nuovo ingresso principale del porto di Palermo.

Il progetto esecutivo è stato portato avanti con fondi Cef (Connecting Europe Facility), tra i più ricchi stru­menti di finanziamento dell’UE, mentre le opere di costruzione trovano finanziamento in alcuni capitoli di spesa ministeriali. Costo dell’operazione circa 26 milioni di euro. All’interno del porto di Palermo sono in corso di realizzazione quattro edifici da adibire ad attività commerciali. Spazi per i quali, una volta conclusi i lavori, verranno celebrati i relativi bandi di gara per l’affidamento. Alle strutture si potrà accedere sia attraverso le sopracitate scalinate che tramite alcuni ascensori. Inoltre dovrebbe essere realizzato un percorso interamente dedicato ai diversamenti abili. Sullo spazio rialzato, inoltre, saranno posizionati con ogni probabilità diversi elementi di arredo urbano, oltre che alcuni spazi verdi. A proposito di aree alberate inoltre, verrà esteso lo spazio arboreo posto all’interno dell’Autorità Portuale. La consegna delle prime aree dovrebbe avvenire tra fine anno e inizio 2026.

La convenzione fra Comune di Palermo ed Autorità Portuale

C’è poi la convenzione firmata, lo scorso 15 settembre, fra Autorità Portuale e Comune di Palermo. Obiettivo: portare avanti un restyling complessivo del porto di Palermo e delle relative strutture limitrofe. Nel pacchetto di azioni previsto dall’accordo quadro rientrano la riduzione dello spartitraffico di via Francesco Crispi, nonché il rifacimento del manto stradale e dei relativi marciapiedi su via dell’Arsenale, via Piana dell’Ucciardone, piazza della Pace e la stessa via Crispi (fino alla sede della Capitaneria di Porto). All’interno del progetto figura anche il sovrappasso di collegamento fra piazza Andrea Camilleri e l’area della banchine.

Una manovra urbanistica svelata qualche mese fa dalla redazione de ilSicilia.it e che sarà una naturale prosecuzione della piattaforma sollevata a 7,5 metri di altezza voluta dall’ex presidente Pasqualino Monti. La grande novità riguarda però piazza della Pace. Qui infatti sorgerà una nuova rotatoria. Strumento urbanistico necessario a ridurre il flusso di traffico sull’asse principale del lungomare palermitano. Due i filoni progettuali. Sul fronte della viabilità, i lavori inizieranno a gennaio 2026 e dovrebbero terminare nel giro di otto mesi. Discorso diverso per il sovrappasso di piazza Camilleri, per i quali i tempi saranno più lunghi. Il via libera al cantiere dovrebbe arrivare a giugno 2026, mentre le opere vere e proprie dovrebbero proseguire per circa 15 mesi.

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