I sindacati hanno ribadito con forza il loro no alla possibilità paventata dall’azienda Wind Tre di cedere il ramo d’azienda ad una azienda esterna e proclamano uno sciopero per il 14 giugno. Giorno 29 maggio c’è stato infatti un incontro tra i sindacati e l’azienda che si è concluso con un nulla di fatto. Così tutti e 900 i dipendenti dei quattro call center wind tre sciopereranno per l’intero turno di lavoro (otto ore o riproporzionato secondo contratto individuale), e sempre dal 14 giugno fino al 25 giugno l’astensione della reperibilità, del lavoro programmato notturno e delle prestazioni aggiuntive.
Dal canto suo l’azienda fa sapere che: “La cessione del ramo d’azienda relativo a quattro call center interni, – si legge in una nota dell’azienda – comunicata alle organizzazioni sindacali la scorsa settimana, non comporterà alcun licenziamento. L’azienda, inoltre, è disponibile a individuare, d’intesa con il sindacato, ulteriori garanzie per tutti i dipendenti coinvolti, compreso il mantenimento delle attuali sedi di lavoro, con l’obiettivo di giungere ad un accordo innovativo che rafforzi il settore dei contact center in Italia“.
Ma i sindacati e i dipendenti non ci stanno: “Si sa bene che quando si esternalizza il servizio ad un’azienda outsourcing – dicono i lavoratori – si lavora su appalti vinti partecipando a gare e per partecipare e vincere alle gare bisogna abbassare i costi e noi non vogliamo fare la fine di Almaviva“.