Sono i FavolosiAnniSessanta quando nell’infanzia dorata e triste di Anton, figlio di genitori distratti dalla mondanità, esplode la voce di Rita Pavone con Amore twist, canzone che ascolta per la prima volta grazie al disco che gli regala l’amata zia, e che da quel momento diventa la colonna sonora della sua vita.
Da questo incontro musicale nasce la trama di Come me non c’è nessuno (Mursia), romanzo d’ esordio di Anton Emilio Krogh, avvocato di successo e animatore della mondanità partenopea e non solo.
Il romanzo inizia con un viaggio, quello di Anton e Rita Pavone verso gli Stati Uniti. Anton le ripercorre la storia del loro primo incontro: un ragazzino biondo che un giorno si siede su un divano della hall di un albergo, e aspetta ore e ore, nella speranza di incontrare il suo mito, Rita Pavone. Anton fino a quel momento era un ragazzino triste, solitario e silenzioso.
Unica cura alla sua disperata solitudine è la musica. E’ la Voce dirompente di Rita Pavone che lo salva da un profondo senso di abbandono e inadeguatezza. L’amicizia tra un giovane sognatore e un’artista aperta al mondo e alla vita, dalla ferma volontà di andare oltre le convenzioni, con tenacia e incoscienza scompigliano le trame del destino.
Come me non c’è nessuno è un romanzo autobiografico e di formazione. Il protagonista grazie alla musica e all’incontro con il suo mito imprime una svolta alla sua vita. Riesce a fare pace con il mondo, a farsi accettare per quello che è, e a diventare un affermato professionista. Senza però rinunciare alla vita, alle serate e soprattutto alla musica.
Il libro è un twist ballato tra luci e ombre, tra gli agi e i disagi dell’esistenza che racconta gli ultimi cinquant’anni della cultura pop italiana, dal boom economico fino ai mitici Ottanta con le discoteche, la brillantina Tenax, le Timberland passando per il primo tour di Madonna, la Londra di Nick Kamen e una New York dove ogni forma di amore era già normale.
Anton Emilio Krogh è nato per sbaglio a Padova (in realtà è un po’ siciliano e un po’ napoletano), ma in sé contiene tutta la gioia drammatica del Sud al quale appartiene senza riserve. Da piccolo voleva fare il giornalista ma, visto che ora è un avvocato, nella realtà ha deciso di non diventare mai grande. La sua vita si divide fra il rigore della professione e la briosità dei fine settimana, di tanto in tanto organizza delle feste memorabili alle quali invita un migliaio di amici che accorrono da tutto il mondo.