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11 settembre: per le vittime delle Torri Gemelle, 21 anni senza giustizia

domenica 11 Settembre 2022

Fu un attacco terroristico senza precedenti, che apparve come una vera e propria dichiarazione di guerra, quello che colpì gli Stati Uniti l’11 settembre 2001. A 21 anni dai quattro attacchi suicidi con aerei da parte dell’organizzazione terroristica Al Qaida, la ferita per gli americani non si è rimarginata.

Due aerei si schiantarono a New York contro le Torri Gemelle, uno contro la sede del Pentagono e un altro a Somerset County in Pennsylvania.

Fu un attacco inimmaginabile ai simboli del potere finanziario e militare dell’America. Un colpo senza precedenti alla democrazia americana e a quella di tutti i Paesi occidentali, che si riverbera anche nelle vittime collaterali.

LE VITTIME

Oltre ai morti di quel giorno: 2 977 civili e 19 attentatori, la Commissione che distribuisce il sostegno finanziario alle vittime dell’11 settembre delinea un massacro durato due decenni con un numero di persone uccise da tumori e altre malattie provocate dalle esalazioni degli incendi di gran lunga maggiore rispetto a quello delle vittime dell’impatto dei jet dirottati dai terroristi di Osama bin Laden: oltre 40 mila.

La maggior parte sono soccorritori, proveniente anche dagli altri stati Usa, che si sono avvelenati assorbendo sostanze tossiche di Ground Zero.

Per non dimenticare i 3.000 i bambini orfani degli attacchi che hanno cambiato la storia dell’America. Ora sono giovani adulti che sono cresciuti con costanti incubi notturni, il dolore di non aver mai conosciuto un genitore o entrambi, e il peso di essere costantemente visti come le vittime di un disastro storico.

IL MURO DEL RICORDO

Nel luogo che ricorda la tragedia delle Torri Gemelli ora si trovano il Memorial 9/11, la Freedom Tower di Libeskind e Oculus. Il complesso, fu disegnato dall’archistar Santiago Calatrava.

(Photo by Angela Weiss / AFP)

Il Memoriale, è uno dei luoghi più visitati di New York, specialmente nel giorno della commemorazione poiché, al centro ha due grandi vasche con acqua che scorre ininterrottamente e sulle cui pareti sono incisi i nomi delle vittime dell’attentato.

Il museo oltre a contenere i reperti degli attentati, ha un padiglione d’ingresso in vetro che consente di vedere anche dall’esterno i due “tridenti” del World Trade Center, le colonne portanti d’acciaio delle torri che rimasero in piedi anche dopo il crollo.

IL PROCESSO

La ferita degli americani non si potrà mai chiudere se non avverrà giustizia. A 21 anni dopo gli attacchi dell’11 settembre, infatti, è ancora bloccato il processo ai terroristi considerati le menti dell’attentato.

Khalid Shaikh Mohammed (Ksm) e altri quattro sono detenuti nel carcere di massima sicurezza a Guantanamo, sull’isola di Cuba. I terroristi sono in attesa di giudizio con le udienze che tuttavia vengono cancellate o continuamente rinviate.

Per le famiglie si tratta di un dolore continuo e lo scemarsi della speranza che il processo possa rispondere a delle domande irrisolte. Questo ritardo sembrerebbe causato dal cercare di raggiungere un accordo preliminare, tra le parti.
David Kelley, ex procuratore di New York che ha co-presieduto l’indagine nazionale del ministero di Giustizia sugli attacchi, ha definito i ritardi come : “Il fallimento nel perseguire i responsabili di un’orribile tragedia per le famiglie delle vittime e il Paese”.

 

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