Puntuale come ogni anno arriva la classifica sulla qualità della vita nelle città italiane. Ancora una volta la Sicilia è nelle retrovie.
Agli ultimi posti della graduatoria ci sono Palermo (104ma, che però migliora di una posizione rispetto allo scorso anno), Caltanissetta, Trapani, Agrigento, Napoli, Siracusa e infine Crotone.
La classifica penalizza tutto il Sud e in particolare proprio la nostra isola e la Sardegna. Quest’anno, nella “list” elaborata dal quotidiano Italia Oggi e dall’Università “La Sapienza” di Roma c’è in cima Mantova che scalza dalla vetta Trento, ora al secondo posto.
Trento era in prima posizione sin dal 2011 in questa particolare classifica. Terza un’altra new entry, Belluno, salita dall’ottava posizione. Scivolano, quindi, Pordenone (da terza a quarta) e Bolzano (da seconda a ottava). All’ultimo posto e maglia nera per la qualità della vita nelle città italiane, la calabrese Crotone preceduta da Siracusa (scesa al 109 posto). I parametri che condizionano il risultato di questa classifica sono le categorie affari e lavoro, ambiente, disagio sociale e personale, servizi finanziari e scolastici, sistema salute, tempo libero. Ancora una volta la classifica stabilisce che nelle grandi città si vive mediamente male e per trovare degli standard accettabili bisogna andare nelle cittadine di medie dimensioni. Le grandi città arretrano tutte rispetto allo scorso anno, eccezion fatta per Torino (che sale di 6 posti). Milano e Napoli perdono rispettivamente 7 e 5 posizioni, Roma ne perde 19 (31 in confronto al 2014). Nordest e Centro hanno retto meglio alla crisi, male il Sud la Sardegna e la Sicilia.