“Un piccolo cameo” cosi l’attrice e regista palermitana Giusi Cataldo definisce la sua performance nello spettacolo “Rosalia è Palermo, Palermo è Rosalia”, che si svolgerà venerdì 14 luglio a Palazzo dei Normanni, in occasione del 393º festino di Santa Rosalia.
«Quando il direttore artistico Lollo Franco mi ha invitato a prendere parte alla realizzazione di questo spettacolo, che mi vede nei panni della mamma di Santa Rosalia, – spiega Cataldo – non ho potuto fare a meno che accettare, non solo perché in realtà non ho mai partecipato al festino, ma anche per una motivazione di carattere personale: mia madre, che si chiamava Rosalia, infatti, se ne è andata due anni fa e quindi mi è sembrato anche un modo per renderle omaggio».
L’attrice dagli occhi celesti come il cielo e dal sorriso vivace non nasconde affatto il suo grande amore per il capoluogo siciliano, impegnandosi anche da diversi anni nella valorizzazione delle tradizioni con la manifestazione “Notte di Zucchero, festa di morti, pupi e grattugie”. «Ho creato questo evento con l’intento di contribuire a tenere viva la festa dei morti nella nostra città, una tradizione bellissima che purtroppo correva il rischio di essere dimenticata”, precisa.
Un impegno nel sociale è poi quello portato avanti a favore delle comunità dei sordi, «I mie genitori erano entrambi sordi e quindi sono cresciuta in un mondo che oggi conosco molto a tal punto da avere voluto anche scriverlo e raccontarlo attraverso l’arte in “Le voci buie”, uno spettacolo prodotto diversi anni fa dal Teatro Biondo di Palermo con un gruppo di attori sordi».