La Finanziaria regionale è stata impugnata dal governo centrale e adesso occorre procedere a ritmo cadenzato. “Ne ho parlato col presidente Musumeci e con l’ufficio legislativo e legale, sulle norme per il precariato impugnate ragioniamo se resistere davanti alla Corte Costituzionale, per altre invece faremo gli aggiustamenti necessari”. Così l’assessore regionale all’Economia, Gaetano Armano, alla presenza del presidente dell’Ars Gianfranco Miccichè, durante l’incontro organizzato da Forza Italia.
Il nodo della questione è quello della Finanziaria regionale approvata ad aprile e impugnata dal governo centrale venerdì scorso. Stabilizzazione dei precari degli enti locali, dei Pip del bacino di Palermo, la promozione dei 400 tecnici dei Beni Culturali: sono solo alcuni degli articoli che il Consiglio dei Ministri ha deciso di stoppare per vederci chiaro.
Secondo Palazzo Chigi, alcune norme andrebbero in direzione opposta rispetto alle politiche nazionali in materie che non sono concorrenti ossia quelle in cui la Regione non ha potestà legislativa (può decidere solo Roma). Altre, invece, potrebbero dare luogo a delle eccezioni di costituzionalità. Adesso si apre all’ipotesi di ricorrere alla Consulta.