Ema (European Medicines Agency; l’ente regolatore europeo) e Aifa (Agenzia Italiana del Farmaco) ritirano lotti di farmaci generici contenenti valsartan e prodotti dalla cinese Zhejiang Huahai Pharmaceutical. Dalle varie notizie che sono rimbalzate su tante testate giornalistiche su carta e web sembra che i nostri enti regolatori, che sono responsabili delle autorizzazioni necessarie per l’entrata in commercio dei farmaci, abbiano fatto dei controlli grazie ai quali sia stato possibile individuare questa potenziale sostanza tossica nei lotti ritirati.
Le cose purtroppo non stanno così ed è proprio un documento del 5 giugno dell’Ema che chiarisce il fatto. E’ l’azienda produttrice cinese che segnala alla stessa agenzia il riscontro in lotti di farmaco in cui si è ritrovata la sostanza potenzialmente cancerogena. Viene da chiedersi se questo fenomeno non sia un allarme importante che debba spingere a controllare autonomamente lotti di farmaci a campione sulla base dei siti di produzione e in particolare di farmaci generici che vengono immessi in commercio in competizione con i farmaci “di marca” in commercio già da decenni.
Il problema rimane e sarebbe logico aspettarsi dei chiarimenti da parte del nostro ministro della Salute Giulia Grillo in considerazione del fatto che farmaci come quelli ritirati sono destinati ad una fetta importate di pazienti affetti da ipertensione e scompenso cardiaco. E’ importante ricordare che l’N-nitrosodimetilamina è un potenziale cancerogeno che può essere presente in piccole concentrazioni in acqua contaminata, carni sottoposte a salatura, pesce affumicato e fumo di sigaretta.
La sua assunzione cronica può portare a danno epatico e piastrinopenia (riduzione del numero di piastrine nel sangue). Il suo effetto cancerogeno è stato dimostrato negli animali ma le probabilità di sviluppare un tumore negli esseri umani e dopo decenni di contatto continuato è molto bassa e stimata attraverso modelli matematici, mancando una dimostrazione diretta sull’uomo.
Anche se in questo caso possiamo stare tranquilli il problema dei controlli sui farmaci rimane e come cittadini forse abbiamo diritto ad una maggiore protezione da parte degli enti di controllo che non possono aspettare le segnalazioni da parte di chi produce e che quindi si trova in chiaro conflitto di interessi.
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