Il Parma “ha conseguito sul campo la posizione finale in classifica che le ha consentito la promozione diretta in Serie A“, per questo il “tribunale ritiene che la penalizzazione riferita alla classifica del campionato di Serie B appena conclusosi, oltre che estremamente afflittiva” sarebbe anche “in aperto contrasto con lo stesso principio di afflittività previsto dall’art. 18, comma 1, lett. g) del CGS”.
È quanto si legge in un passaggio del dispositivo con cui il Tribunale federale nazionale della Figc ha sanzionato il Parma con 5 punti di penalizzazione da scontare nel prossimo campionato di Serie A, sul caso del messaggino inviato da Emanuele Calaiò a un suo collega dello Spezia alla vigilia della gara conclusiva del campionato di serie B.
Il Tfn evidenzia inoltre “che si è in presenza, nella specie, di un tentativo di illecito decisamente respinto dai destinatari dei messaggi e la cui conoscenza da parte della Società Parma Calcio non è stata in alcun modo nemmeno ipotizzata”.
Secondo il Tribunale quindi “la penalizzazione va operata con riferimento alla stagione sportiva in corso e, solo ove si appalesi inefficace – motivano i giudici – può essere fatta scontare, in tutto o in parte, nella stagione sportiva successiva, di talché, dovendosi individuare la stagione sportiva in corso in quella 1° luglio 2018/30 giugno 2019, la infliggenda penalizzazione sul punteggio non potrà che scontarsi in tale stagione sportiva”.
Per il Palermo finiscono ufficialmente tutte le speranze di giocare in Serie A la prossima stagione.
Una sentenza accolta dal Parma “con enorme amarezza”, definita “iniqua e illogica”, contro la quale il club gialloblu farà ricorso in tempi brevissimi. E’ il commento, affidato a una nota, del Parma alla sentenza del tribunale federale che, pur “salvando” la serie A, ha inflitto cinque punti di penalizzazione per il prossimo campionato.
“Riteniamo abnorme – scrive il Parma – la condanna del nostro tesserato Emanuele Calaiò rispetto ai fatti all’origine del deferimento e iniqua, illogica ed in contrasto con la recente giurisprudenza sportiva la pesantissima penalizzazione per responsabilità oggettiva inflitta alla nostra società. Confidiamo che la totale estraneità del Parma Calcio 1913 ad ogni comportamento meno che lecito venga riconosciuta già dalla Corte Federale di Appello, a cui ricorreremo in tempi brevissimi, nell’auspicio di trovare giustizia”.