Nel 2017 i conti con l’estero dell’Italia sono migliorati per il settimo anno consecutivo. In questo contesto, le esportazioni della Sicilia, nel 2017 pari a 9,26 miliardi di euro, sono aumentate del 30,4%, ben al di sopra della media nazionale (+7,4%): in gran parte ha influito l’aumento del prezzo dei prodotti petroliferi.
L’aumento ha portato la quota sul totale nazionale al 2,1%, mentre nel 2016 era pari all’1,7%. Anche dal lato delle importazioni la dinamica della Sicilia è stata fortemente positiva (+28,3%) e oltre la media nazionale (+9,0%).
Con riferimento ai principali mercati di sbocco, i Paesi Ue rappresentano ancora i principali destinatari delle esportazioni siciliane nel 2017, con un aumento del 19,4% dei flussi esportati, anche se si è registrato un calo di circa 4 punti percentuali della loro rilevanza sul totale regionale.
Per quanto attiene ai servizi, il valore delle vendite all’estero realizzate dalla Sicilia nel 2017 si e’ attestato a 1,74 miliardi di euro, con una crescita del 23,6% rispetto all’anno precedente. Gli operatori all’esportazione residenti in Sicilia nel 2017 sono stati pari a 4.658 unita’ (il 2,1% del totale nazionale), con un valore medio esportato per operatore di poco inferiore ai 2 milioni di euro (1.969 mila euro).
A livello provinciale, Siracusa è stato il territorio che esporta di più con una quota in aumento di circa 5 punti percentuali pari al 61,1% nel 2017, e che ha registrato una variazione del 41,8% dei valori esportati rispetto al 2016. Anche le province di Catania e Messina hanno registrato variazioni positive rilevanti, entrambe di circa il 24%, seppur la loro quota sul totale regionale sia lievemente in calo.
Anche nel primo trimestre del 2018, la Sicilia ha registrato un aumento delle esportazioni del 9,5% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Sono in crescita soprattutto le esportazioni dei prodotti della siderurgia (+40,2%), delle materie plastiche (+24,1%) e di quelli chimici (+19%). Si sono verificati aumenti per le bevande (+13,3%) tra cui i vini di uve +10,1%, frutta e ortaggi (13,6%), oli e grassi vegetali e animali (+17,6%), e altri prodotti alimentari (+24,7%).