La Sicilia è la prima Regione in Italia a dotarsi degli schemi di regolamento comunali per il compostaggio domestico, locale e di comunità destinati agli Enti locali dell’Isola. I modelli, pubblicati sul sito del dipartimento regionale Acqua e rifiuti, si prefiggono l’obiettivo di impartire le corrette indicazioni per incrementare la pratica del compostaggio, anche nei grandi condomini e nei piccoli paesi lontani dagli impianti.
“E’ una prima ricetta – spiega il presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci – contro la carenza degli impianti per lo smaltimento dei rifiuti organici e per evitare i trasporti dei rifiuti. Così come avviene nelle Regioni più avanzate del Nord Europa, in linea con i dettami dell’economia circolare, vogliamo dare semplici ma importanti strumenti a tutte le amministrazioni locali, utili allo sviluppo del compostaggio nei propri territori”.
Una famiglia di quattro persone produce al giorno oltre due chilogrammi di rifiuto organico, che potrà essere conferito nella propria compostiera domestica (se si ha un giardino) o in un luogo individuato dal Comune, ricavato nel proprio quartiere o condominio, per produrre concime naturale (detto anche compost). Il compostaggio costituisce un pilastro fondamentale nella gestione virtuosa e naturale dei rifiuti basata sulla riduzione degli stessi e sulla gestione in loco degli scarti organici prodotti dai singoli cittadini e dalle comunità.
“In questo modo – aggiunge Musumeci – si potrà ridurre notevolmente il rifiuto indifferenziato, che purtroppo sta saturando tutte le discariche presenti in Sicilia, si evita che il rifiuto viaggi nell’Isola e si contribuirà inoltre, a risolvere il problema della mancanza di impianti di compostaggio nell’Isola“.
I regolamenti regionali, a cui a breve seguiranno i bandi di finanziamento dedicati ai Comuni, colgono una rivoluzione in corso, già sperimentata da alcuni Enti locali e gruppi di cittadini attivi soprattutto a Santa Venerina, Augusta e Ferla. Da queste esperienze è nato un gruppo di lavoro – all’interno dell’Ufficio speciale per la raccolta differenziata guidato da Salvatore Cocina – coordinato da Manuela Leone, presidente regionale di ‘Rifiuti zero’ e formato da enti, associazioni, consorzi del riciclo e funzionari del dipartimento Acqua e rifiuti.
“La premialità – sottolinea l’assessore all’Energia e ai servizi di pubblica utilità, Alberto Pierobon – non deve mai mancare in queste iniziative, insieme a una ‘convinzione green’. Fin dal mio insediamento, ho auspicato che i Comuni applichino una riduzione sulla tariffa a tutti gli utenti che praticano la raccolta differenziata. Insieme a queste iniziative, proprio per ‘alleggerire’ la presenza di rifiuto indifferenziato, e intercettare quello valorizzabile, partiranno altri progetti”.
“Accolta dal governo Musumeci la nostra risoluzione sui rifiuti. Il 7 marzo la IV commissione che presiedo – dichiara Giusi Savarino presidente della IV commissione all’Ars- dopo aver audito l’esperienza meritoria del Comune di Ferla che ha una percentuale di raccolta differenziata superiore al 65%, ha impegnato il governo ad “attuare politiche finalizzate a privilegiare attività di prevenzione e di preparazione al riutilizzo, nonché ad incentivare le percentuali di raccolta differenziata dei rifiuti anche con la previsione di promuovere ‘case dell’acqua’ o ‘del compostaggio’ e ogni altra misura volta a coinvolgere e incentivare i privati nella gestione dei materiali riciclati”. Abbiamo, dunque, chiesto al governo di adottare il “modello Ferla” in tutti i Comuni siciliani. Un plauso al governo Musumeci – conclude Giusi Savarino – per aver accolto le nostre istanze ed un invito ai cittadini di adottare la pratica del compostaggio domestico“.