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Dopo la tragedia avvenuta a Genova il 14 agosto, in cui hanno perso la vita 43 persone, la preoccupazione dilaga in tutta la Penisola. Ma la parte che si sta riscoprendo più “fragile” è la Sicilia, dai ponti Corleone e Oreto a Palermo, che sono stati al centro di alcune polemiche politiche in quanto presenterebbero problemi strutturali, ci sono poi quei ponti e viadotti che già hanno avuto dei cedimenti: nel 2014 il viadotto Scorciavacche sulla statale 121 Palermo-Agrigento, inaugurato alla vigilia di Natale e crollato a Capodanno; nel 2013 è crollato il viadotto Verdura sulla statale 115 che collega Agrigento a Sciacca; a causa del maltempo sono crollati anche quattro del viadotto Himera, sull’autostrada A19 Palermo-Catania.
Oggi tra i viadotti siciliani a destare preoccupazione c’è anche un ponte sulla Palermo-Sciacca (il viadotto S. Antonino, nei pressi dello svincolo di Piana degli Albanesi) che “Non è assolutamente in sicurezza” secondo quanto hanno segnalato alla redazione de ilSicilia.it alcuni pendolari che giornalmente percorrono quel tratto di strada e che aggiungono “In alcuni tratti c’è solo un pezzo di rete per nulla protettiva“. Motivo per il quale chiedono un immediato intervento delle autorità competenti affinché vengano fatte le opportune verifiche prima che accada quello che purtroppo è già accaduto a Genova.
Intanto, proprio sullo stato delle infrastrutture e sul pericolo per il dissesto idrogeologico, il presidente della Regione Nello Musumeci ha convocato un vertice tecnico per venerdì mattina, a cui parteciperanno i responsabili di tutti gli enti che gestiscono strade, ponti e autostrade in Sicilia. Entro due mesi, ha anticipato lo stesso Musumeci rispondendo a una domanda del nostro direttore responsabile Alberto Samonà durante una manifestazione pubblica a Castelbuono, ogni ente dovrà far sapere alla Regione quali sono gli interventi che saranno adottati: “Ciascuno – ha spiegato il governatore – deve fare la propria parte e il proprio dovere. Nessuno potrà e dovrà tirarsi indietro”.
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