Frena sulle dimissioni, chiede ai cittadini che lo ascoltano se deve lasciare l’8 ottobre come annunciato ricevendo un ”vai avanti” e dopo tre ore e mezza di comizio davanti a qualche migliaio di persone (almeno duemila oltre ai 1600 collegati alla diretta Fb) il sindaco di Messina Cateno De Luca passa la palla al consiglio comunale.
”Il 6 ottobre – dice – faremo un consiglio comunale sulla relazione di inizio mandato del sindaco guardandoci in faccia e lì documenti alla mano voglio essere smentito. Poi l’altro sabato, il 13, possiamo affrontare il salva Messina. Spacchettiamo la mia richiesta in due sabati”.
De Luca è un fiume in piena ha spiegato cosa non va, secondo lui a Messina, dalla gestione dell’Atm (l’azienda trasporti), alla burocrazia comunale, dagli impiegati che non si capisce cosa facciano ai vigili urbani che hanno radio ormai vetuste.
Poi ha attaccato il suo predecessore Renato Accorinti ha spiegato che vuole un consiglio comunale che rispetti tempi imposti dalla giunta, il tutto condito da battute e scenette comiche col suo solito linguaggio colorito e teatrale.
Il sindaco ha ripercorso la discesa a Messina dell’ex direttore dell’Atm, Giovani Foti, e ha ribattuto alle accuse dei sindacati dicendo: ‘‘Noi non ci spaventiamo della mafia ma neanche degli antimafiosi”.
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