I carabinieri di Palermo, nell’ambito dell’operazione “Tabula rasa”, hanno eseguito misure cautelari nei confronti di 12 persone accusate di associazione per delinquere finalizzata alla commissione di rapine” e “ricettazione”.
Le indagini, avviate nel settembre 2017, riguardano un gruppo di palermitani che sarebbero stati dediti alla commissione di rapine ai furgoni della societa’ C.D.T. (Centro Distribuzione Tabacchi s.r.l.), incaricata di trasportare tabacchi lavorati presso le rivendite di Palermo e provincia.
Sono state ricostruite numerose rapine consumate e tentate. In particolare, le indagini sono state avviate dopo una rapina avvenuta a Capaci il 4 Settembre 2017, quando tre persone hanno bloccato un camion del centro distribuzione tabacchi.
Uno dei malviventi sarebbe salito a bordo del furgone, costringendo l’autista ad andare fino alla zona litoranea di Carini, mentre l’altro fattorino è stato sequestrato, fatto salire all’interno di una Lancia Y e rilasciato a Palermo.
Al termine delle operazioni, il contenuto di sigarette rubato è stato stimato con un valore superiore ai 50.000 euro. I responsabili sono stati subito individuati.
Dopo circa quattro mesi di indagini è emerso che si trattava di un gruppo criminale che agiva con mezzi, alcuni dei quali rubati, e persone già coinvolte in reati specifici. Nelle prime ore del mattino, sarebbe avvenuto un preliminare incontro tra tutti i componenti della banda, che poi avrebbero dato seguito al programma ideato, attivando meccanismi già rodati.
I rapinatori si suddividevano in più veicoli, solitamente in auto ed un furgone. Il mezzo della “C.D.T”, solo inizialmente scortato, veniva atteso nella zona prossima a quella prescelta e si attendeva che dopo un certo numero di consegne alle rivendite, gli autotrasportatori restassero privi della scorta e dunque più vulnerabili.
A quel punto, un’auto rubata tagliava la strada al furgone: dei tre rapinatori, uno saliva a bordo di quest’ultimo e minacciando l’autista, lo obbligava a seguire l’altra autovettura, nella quale, nel frattempo, era stato sequestrato l’altro fattorino. I due mezzi raggiungevano, così, il furgone della banda, opportunamente parcheggiato in un luogo defilato per permettere il trasferimento della merce lontano da occhi indiscreti.
Terminata l’operazione, l’intero carico veniva trasportato in un altro luogo dove le confezioni di sigarette venivano scaricate ed occultate, per poi essere, evidentemente, piazzate ad uno o più ricettatori, con conseguente congruo profitto per tutti i protagonisti della vicenda.
Il gruppo interrompeva l’azione e la rapina non veniva portata a termine ogni volta che il furgone adibito al trasporto dei tabacchi cambiava il giro di consegne ovvero quando le vedette scorgevano autovetture ritenute sospette o appartenenti alle forze dell’ordine. Durante l’indagine sono stati accertati vari tentativi di rapina.
La banda si sarebbe potuta impossessare di tabacchi per un valore stimato in diverse migliaia di euro. Tenuto conto che il ricavo di una rivendita di tabacchi per la vendita di un pacchetto di sigarette e’ pari al 10% lordo del prezzo unitario, ne consegue che il successivo piazzamento sul mercato nero avrebbe potuto fruttare sino al 80% del prezzo senza versamento di alcun tributo.
I nomi degli arrestati. Cesare Unniemi, 47 anni; Roberto Ferrante, 49 anni; i fratelli Onofrio e Vicenzo Bronzellino, 39 e 36 anni; Giuseppe Corrao 45 anni; Serafino Ferrara, 54 anni; Michele Parlatore, 51 anni, e Manuel Patricolo di 24 anni.
Ai domiciliari sono finiti Salvatore Bronzellino, 65 anni padre di Onofrio e Vincenzo; Carmelo Mattarelli, 40 anni; Giuseppe Ragusa, 38 anni, e Giovanni Scalavino, 51 anni.