La vostra Patti Holmes vi accompagna in provincia di Messina per la gustosissima Sagra del Fungo Porcino dei Nebrodi. Dove? Partiamo con gli indizi.
1. E’ un piccolo comune della provincia di Messina adagiato su di un colle roccioso, alle pendici della catena montuosa delle Rocche del Crasto, nella vallata del torrente Rosmarino ed incastonato in uno scenario paesaggistico molto suggestivo.
2. Le sue radici sembrano intrecciarsi, secondo una leggenda, con l’antica città di Troia da cui discenderebbe Patrone Turio che, approdato con la sua flotta sulle coste sicule ed inoltratosi nell’entroterra, fondò vari fortini, divenuti veri e propri centri abitati, tra cui questo.
3. Venne fondato, si narra, dagli arabi, che gli diedero il nome di Al-Quariah-al Fusà, villaggio spazioso.
4. Testimonianza delle sue remote origini è l’antico rito pagano del “Muzzuni” (retaggio del mondo contadino, inno alla natura, all’amore e alla giovinezza) di cui molti storici, studiosi di tradizioni popolari, filologi e antropologi si sono occupati. Tra questi: Vincenzo Consolo che, nel suo “Il sorriso dell’ignoto marinaio”, cosi ricordava: “Ventiquattro di Giugno, San Giovanni. Era per gli Alcaresi la festa del Muzzuni e festeggiar soleano nei quartieri quelle piccole brocche e i germogli con canti e danze fino a notte alta. Si scioglievano allor le inimicizie, si intrecciavano gli amori ed i comparaggi, attraverso un viaggio nella memoria“. E Antonino Buttitta: “Questa del Muzzuni non è altro che il fossile vivente di un’antica civiltà scomparsa definitivamente da tutto il bacino del Mediterraneo ed è una fortuna che Alcara conservi, nello scrigno della sua storia, questi riti pagani, perché sono il documento vivente della nostra radice umana e culturale”.
5. La sua storia si intreccia, inoltre, con l’eremita dell’ordine Basiliano, San Nicolò Politi che, giunse nel territorio alcarese nel 1137 circa, trovando rifugio in una spelonca rocciosa del Monte Calanna dove, dopo aver trascorso un trentennio fatto di stenti e preghiere, la sua esistenza terrena si concluse il 17 agosto 1167. Da allora è Protettore acclamatissimo di Alcara che ne rinnova ufficialmente la memoria con fervida devozione dall’1 al 3 maggio e dal 15 al 18 agosto.
Il Comune assunse ufficialmente l’attuale nome di Alcara Li Fusi, ecco scoperta la meta, che era già evidente, perché allora fioriva l’industria dei “fusi” per filare la lana, la seta e il lino. Nel quartiere “Motta”, primo nucleo abitato della cittadina, si mantiene il fascino dell’antico con i suoi caratteristici vicoli medievali che ricordano i tipici quartieri arabi, del Castello Turio, invece, che domina il paese, rimangono alcuni ruderi tra cui una torretta quadrata. Alcara Li Fusi, culla di storia, leggende e tradizioni, sabato 20 ottobre celebra la la Quarta Edizione della Sagra del Fungo Porcino dei Nebrodi, organizzata dalla Pro Loco Akaret con il patrocinio del Comune, con degustazioni di pietanze a base di funghi porcini, accompagnate da un ottimo vino. Intrattenimento musicale a cura di Salvatore Saccone e ospiti d’eccezione I Cric e Croc. Adesso, due gustosissime ricette:
SCALOPPINA DI VITELLO AI FUNGHI PORCINI
Ingredienti per 4 persone
- 4 fettine di vitello
- 4 funghi porcini freschi grandi
- 2 noci di burro
- farina bianca “00”
- olio di oliva
- sale
- pepe
Procedimento
- Dopo averli puliti dalla terra con una panno umido, tagliate i funghi porcini a pezzi, quindi cucinateli in padella per 5/10 minuti con un filo di olio di oliva e salandoli.
- Tagliate a metà le 4 fettine di scamone, così da ottenere 8 scaloppine. Infarinatele per bene da tutti i lati.
- In una padella antiaderente fate sciogliere le 2 noci di burro, dopodiché scottate le scaloppine su ambo i lati, salandole e pepandole solo dopo averle girate.
- Durante la cottura aggiungete i porcini precedentemente cotti facendo insaporire per altri 5 minuti.
- Disponete sul piatto le scaloppine con il condimento di funghi porcini.
FUNGHI PORCINI IN PADELLA
Ingredienti per 4 persone
- 1 kg di funghi porcini
- 100 gr di burro
- prezzemolo
- olio extra vergine di oliva
- 1 spicchio d’aglio
- sale
- pepe
Procedimento
- Pulite bene i funghi porcini, tagliate la parte del gambo a contatto con il terreno e con l’aiuto di un pennellino togliete la terra ancora rimasta. Ripetete lo stesso procedimento anche sul cappello.
- Sciacquateli in maniera molto veloce e asciugateli delicatamente con un panno. Per evitare che si impregnino troppo di acqua potete pulirli utilizzando semplicemente una spugnetta umida. Mantenete intero il cappello e tagliate i gambi a pezzetti.
- In un’ampia padella mettete 4 quattro cucchiai di olio extravergine d’oliva, il burro, l’aglio e lasciate soffriggere per qualche minuto.
- Aggiungete i porcini tagliati, una manciata di prezzemolo tritato, sale e pepe.
- Chiudete con un coperchio e lasciate stufare a fuoco lento sino a fine cottura.
- Aggiungete una spolverata di mentuccia fresca, che gli darà un tocco speciale.
Viva Alcara Li Fusi e Viva i funghi porcini.
[Foto copertina tratta da www.comune.alcaralifusi.com]