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Il progetto artistico che ha gettato le basi per un possibile, continuo, ponte culturale tra le città di Torino e Palermo si chiama “Punte Brillanti di Lance” proposto dalla Fondazione Merz e realizzato in collaborazione con il capoluogo e diversi edifici storici che, nei mesi, hanno ospitato mostre e installazioni.
In un passaggio a Palermo abbiamo intervistato Beatrice Merz, presidente della Fondazione e promotrice dell’iniziativa.
Dal febbraio del 2017, apripista è stato l’artista egiziano Wael Shawky, vincitore della prima edizione del Mario Merz Prize, alla Chiesa dei S.S. Euno e Giuliano, ad oggi tanti gli appuntamenti realizzati: Gili Lavy, con la video proiezione “Divine Mother“; la partecipazione al progetto all’Orto Botanico Radiceterna, con riferimento ad un’opera dell’artista Mario Merz (1925-2003), “Se la forma scompare la sua radice è eterna” (1984), ispirata dai versi del poeta persiano del XIII secolo, Gialal al-Din Rumi, e installata all’esterno del Calidarium.
Per poi arrivare al dialogo a distanza tra il “Pittore in Africa” di Mario Merz e il “Compagno di Ulisse“, la prima ospitata al Museo Archeologico Antonio Salinas di Palermo, la seconda, prestito dello stesso Museo, partita alla volta della Fondazione Merz.
E poi ancora l’esposizione a Palazzo Branciforte di Marzia Migliora, e, alla Galleria d’Arte Moderna, quella di Fatma Bucak.
Il concerto, infine, del vincitore del Mario Merz Prize musica tenuto all’interno della chiesa di Santa Caterina d’Alessandria è stata l’occasione per annunciare la partecipazione della Fondazione al progetto di restauro degli stalli barocchi del Coro Grande delle monache, da poco inserito nel percorso di visita dell’antico complesso claustrale.
L’obiettivo, come ci dice Beatrice Merz nella video intervista, è lasciare anche un segno del passaggio in città, sebbene ci siano in cantiere altre iniziative da realizzare a Palermo.