Il premier Giuseppe Conte ha annunciato personalmente, con un twitter, il suo arrivo in Sicilia per verificare e programmare le prossime azioni nelle zone colpite dal maltempo delle ultime ore, che ha provocato dodici vittime. Ma è scontro con la Regione Siciliana dopo che al governatore siciliano Nello Musumeci è stato impedito l’ingresso al Policlinico di Palermo su indicazione dello stesso Conte.
Atterrato a Palermo con un volo di Stato all’aeroporto Falcone e Borsellino, dove ad attenderlo c’erano il capo della Protezione civile Angelo Borrelli, il prefetto di Palermo Antonella De Miro e il sindaco Orlando, è salito a bordo di un elicottero per sorvolare le aeree interessate nel Palermitano e nell’Agrigentino.
Subito dopo Conte, prima di recarsi in Prefettura per partecipare al vertice operativo, indetto per fare il punto della situazione al quale sono presenti anche i vertici di questura, Carabinieri e Guardia di finanza, ha incontrato i familiari delle vittime presso la Camera Mortuaria del Policlinico di Palermo.
I parenti hanno chiesto che sia fatta chiarezza e che venga resa giustizia alle vittime, disposti anche i funerali solenni che si terranno alla Cattedrale di Palermo; oggi e domani, inoltre, il sindaco Orlando ha disposto che siano esposte le bandiere a mezz’asta negli edifici comunali in segno di lutto cittadino.
Arriva, intanto, come un fulmine a ciel sereno, la dichiarazione del presidente della regione Nello Musumeci su quanto accaduto davanti al Policlinico di Palermo: “Ho appreso dalla viva voce del prefetto di Palermo e dai funzionari della Digos che il cerimoniale del presidente Conte non mi avrebbe consentito di accedere al Policlinico, dove avrei voluto accogliere il premier e, assieme a lui, rendere l’omaggio alle vittime di questa notte e portare ai familiari il cordoglio della comunità siciliana”.
“Il profondo rispetto per i morti di questa sciagura – continua Musumeci – mi ha indotto ad assumere una condotta improntata al senso di responsabilità: ho preferito, senza plateali polemiche, fare rientro alla Presidenza della Regione per presiedere la seduta dalla Giunta e decidere quali ulteriori misure debbano essere adottate a partire da domani, dopo quelle deliberate e realizzate nei giorni scorsi. Sia chiaro, questa inaudita vicenda, che non ha precedenti nella storia della Regione Siciliana, allarma e suscita indignazione. Non cerco il rispetto per la mia persona, ma lo pretendo per l’Istituzione che rappresento e per il popolo siciliano. E questo vale per tutte le istituzioni, anche per il presidente del Consiglio”.