“Una Sicilia vulnerabile che mostra tutti i suoi punti deboli di fronte alle forti piogge. Quanto accaduto in Sicilia in questi giorni, rappresenta la sintesi del malgoverno degli ultimi 20 anni“. Lo dice Pino Apprendi coordinamento regionale Cento Passi.
“Nessuno si è occupato di fare manutenzione e prevenzione al territorio e non per mancanza di risorse economiche, di soldi ne sono arrivati, ma per scelta scellerata di chi ha governato. Si è guardato al proprio elettorato “regalando” qualche soldo per fare qualche rappezzo a qualche strada e a nulla sono servite le grida di allarme di chi ha invocato prevenzione e manutenzione del territorio, ed in particolare gli interventi dei geologi sono stati quasi sempre ignorati.
Nessuno esce indenne da questo disastro. I morti chiedono giustizia, ma non l’avranno, finirà a tarallucci e vino come quasi tutti i fascicoli aperti all’indomani di simili catastrofi, dove la mano dell’uomo ha responsabilità più pesanti delle piogge o del fuoco a secondo della stagione.
Si griderà all’abusivismo del singolo per nascondere tutte le licenze rilasciate “Regolarmente” per costruire in zone dove il pericolo di dissesto idrogeologico lo si conosce sin dalla preistoria. Il più importante investimento che si deve fare è proprio nel mettere in sicurezza il territorio, un modo per dare lavoro vero con un ritorno economico certo, anche in termini di vite umane”.