Chiude il Bar Alba di piazza Don Bosco, a Palermo. Lo rende noto il proprietario Giuseppe Caronia. La chiusura è fissata per il 7 gennaio prossimo.
“Non posso certo negare che la recente inchiesta della Procura di Palermo, profeticamente denominata ‘Alba Finale’ – spiega Caronia – non sia estranea a questa mia travagliatissima risoluzione. Non reputo tuttavia opportuno esprimere alcun giudizio e nessuna opinione sul procedimento penale che mi riguarda e pertanto mi limiterò ad attendere, come è corretto che sia, che la giustizia faccia il suo corso e accerti, con il dovuto scrupolo di chi siano realmente le responsabilità delle condotte fraudolente e distrattive ipotizzate”.
“E’ sotto gli occhi di tutti, e i lavoratori ne sono testimoni – aggiunge – che l’avvio della Apr srl ha costituito un’operazione imprenditoriale meritoria per tutti, per i fornitori, per i consumatori e per il tessuto economico palermitano; realtà imprenditoriale sideralmente distante da qualsiasi background d’illegalità. Sarebbe inutile e falso disconoscere, per quanto io mi ritenga un uomo abbastanza temprato alle disavventure della vita, che questa truce vicenda abbia disastrosamente influito sulle mie già non ideali condizioni di salute costringendomi inevitabilmente all’amara decisione di cessare l’attività'”.
“Nell’urlare con tutta la forza che mi rimane la mia assoluta estraneità a qualunque ipotesi di reato e nel rimarcare la estrema correttezza della mia iniziativa imprenditoriale (cosa facilmente documentabile) – sottolinea Caronia -, desidero opportunamente precisare che, nonostante l’ingeneroso cataclisma che su di noi si è abbattuto, la Apr srl, proprietaria del Bar Alba di piazza Don Bosco non è stata neanche sfiorata da provvedimenti di nessun genere, non ha nessuna esposizione bancaria, ne alcun debito con i lavoratori o con i fornitori o con chiunque altro, se non qualcuno molto residuale, ad eccezione del sottoscritto che in ragione delle sistematiche anticipazioni e dei notevoli investimenti e’ l’unico e principale creditore”.
“Mi dispiace davvero tanto per aver dovuto far ricorso ad un provvedimento così drastico e sono davvero molto addolorato e profondamente rattristato per i lavoratori per i quali a suo tempo ho disposto la trasformazione del loro ‘contratto a termine’ con quello a ‘tempo indeterminato’ avendo molto apprezzato la loro dedizione al lavoro, la loro partecipata collaborazione, i loro pronti sacrifici e la loro professionalita’ e dei quali non potrò mai dimenticare gli sguardi di comprensione, di affetto e di solidale tristezza che ho potuto cogliere nel corso di una riunione con tutti loro nella notte tra il 20 e il 21 ottobre scorso per metterli doverosamente a conoscenza di questa ferale e inesorabile incombenza”.
“Sono certo che i nostri dipendenti, la nostra clientela e l’opinione pubblica tutta, saprà ben cogliere il significato e il valore umano e morale di questa mia triste ma dignitosa decisione”.
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