Due settimane fa la trasferta romana, che ha visto una rappresentanza del comitato #FullTimeSubito per i lavoratori postali accolta al Ministero dell’Economia e delle Finanze dal Sottosegretario Villarosa e alla Camera dei Deputati da diverse delegazioni di parlamentari. Oggi, dopo mesi di proteste, non accenna a placarsi lo stato di agitazione dei lavoratori siciliani, anche di quelli in servizio al centro-nord Italia.”Gli incontri avuti a Roma, hanno segnato un crocevia importante per la nostra battaglia. Gli impegni seri e concreti assunti dal Sottosegretario a nome del Governo e dai parlamentari, ci fanno guardare con più fiducia al prossimo futuro, ma la nostra battaglia non si ferma qui. In attesa di essere convocati anche noi, oltre alla governance aziendale e ai segretari nazionali dei sindacati, in audizione presso la IX commissione della Camera dei Deputati, oggi chiediamo un confronto con l’azienda con l’obiettivo di trovare soluzioni efficaci, ma allo stesso tempo interventi immediati: blocco delle assunzioni dal mercato esterno di nuovi precari e di giovani laureati con l’obiettivo di promuovere la valorizzazione delle risorse già in servizio, revisione al rialzo dei numeri delle conversioni in full-time, delle stabilizzazioni e della mobilità in ingresso riservati alla Sicilia, redistribuzione verso le regioni del Sud Italia delle proposte di conversione in full-time rifiutate in questi mesi dai colleghi in servizio nel Centro-Nord Italia.”
Sono queste le principali richieste avanzate dalle diverse centinaia di lavoratori, che in questi mesi hanno aderito al comitato #FullTimeSubito per i lavoratori postali, mediante un documento inviato oggi alla dirigenza regionale e nazionale di Poste Italiane e alle segreterie dei sindacati di categoria, dai quali nei mesi scorsi i lavoratori hanno deciso di cancellarsi in blocco in segno di protesta.
“Continueremo ad astenerci dallo svolgimento di prestazioni straordinarie per evidenziare le carenze di personale che abbiamo in Sicilia e se non dovessimo avere risposte concrete, siamo pronti a scendere in piazza e a dar luogo a dei sit-in di protesta, proprio come già annunciato dalle segreterie regionali dei sindacati. Al contempo” conclude la nota “rilanciamo l’appello ai parlamentari regionali e nazionali e alle Istituzioni, affinché sostengano la nostra battaglia di dignità e giustizia, priva di alcun colore politico, i nostri appelli e le nostre forme di protesta.”