“Sono passati dodici mesi dalle elezioni regionali, dodici mesi di un tunnel che dal 4 marzo è diventato sempre più buio. Mi sarei aspettata colpi di reni e scatti di orgoglio, ho assistito a continui tentativi di suicidio. La gente si è allontanata sempre di più da una politica che non genera speranza… e dal Pd“. A dirlo è l’ex deputato regionale, Antonella Milazzo che ha affidato la sua analisi ad un lungo post nella sua pagina Facebook.
“Davanti a questo scenario – continua – solo un silenzio attonito e passivo, un’intera classe dirigente paralizzata dal dilagante senso di impotenza. E poi, egoismo e difesa strenua delle posizioni occupate, assoluta mancanza di un progetto collettivo. Chi aveva il dovere di agire, guarda agli spazi ridotti e si recinta il proprio striminzito orticello”.
“Sono convinta che ci sia lo spazio per una mobilitazione diffusa, un contenitore orizzontale di cittadini, associazioni e movimenti, un luogo aperto ai valori e non ai poteri. Una mobilitazione che comincia a farsi sentire in varie parti del Paese e che stenta a venir fuori in Sicilia, dove assistiamo a tentativi di eludere la catarsi di un dibattito vero organizzando ‘eventi’ e conventicole. E dove ci si prepara al congresso con accordi tra ‘big’ da calare sul territorio, distraendo la stampa con presunti candidati lanciati in maniera sgarbata e arbitraria. Non ci sto, non ci sono, non sono candidata a nulla nè voglio esserlo“.
“Voglio contribuire, senza ruoli, alla costruzione di un Pd frutto di una mobilitazione orizzontale, un Pd che abbatta finalmente muri e steccati,fuori dalle segrete stanze in cui si gioca un risiko straniato dalla realtà”.
Guarda il post in basso: