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“Investimenti, investimenti, investimenti“: lo ripete tre volte l’assessore all’Economia Gaetano Armao, durante la presentazione del rapporto annuale dell’Osservatorio regionale sul credito. Un sistema, quello siciliano, che vede nell’isola la presenza di poco meno di una sessantina di banche con una presenza di 1411 sportelli (uno ogni 3584 abitanti), sebbene una novantina di comuni restino senza nessun ‘presidio‘ degli istituti sul territorio, anche per via dell’automazione e dell’home banking. E aumenta la richiesta di credito al consumo delle famiglie, con aumento dell’esposizione debitoria dei nuclei familiari. Per questo la Regione ha avviato un confronto.
“Occorre accelerare altrimenti con questi ritmi la regione tornerà a livelli pre-crisi alla fine del prossimo decennio“, è lo scenario paventato da Armao se non si dovesse intervenire in tempo. E per fare ciò, la Regione vuole dare una spinta propulsiva all’accesso al credito delle imprese, utilizzando tre linee di intervento: 102 milioni di euro provenienti dall’Europa saranno destinati al fondo centrale di garanzia, sezione speciale Sicilia, costituito col Mise, con un effetto che si prevede essere moltiplicatore di più di un miliardo di euro di prestiti attivati); il prolungamento dell’accordo tra Abi e associazioni delle imprese che prevede la proroga al 31 ottobre alcune agevolazioni (come prolungamento dei tempi di restituzione dei mutui senza aumento degli interessi, prestiti agevolati per chi vanta crediti verso le pubbliche amministrazioni) e l’impiego dello strumento finanziario dei tranched cover per 22 milioni provenienti da fondi Geremi e altri 84 milioni della Legge di Stabilità dello scorso anno allocati all’Irfis, .
Il vicepresidente della Regione è intervenuto anche su quanto avvenuto ieri sulle contestazioni della Corte dei Conti al governo regionale sul rendiconto: “Non c’è nessun conflitto con la Corte dei Conti – ha detto Armao -, c’è una semplice divergenza interpretativa su norme di prima applicazione che saranno registrate senza nessun problema“.