Sono stati acquistati dall’Algeria la raffineria di Augusta, i depositi carburanti di Palermo e Napoli e gli oleodotti che servono i medesimi impianti. L’accordo di massima siglato nel maggio scorso tra Esso Italiana, appartenente al colosso statunitense ExxonMobil, e Sonatrach Raffineria Italiana Srl, società posseduta dalla compagnia petrolifera di Stato algerina Sonatrach, è stato perfezionato in questi giorni.
L’annuncio che nella primavera scorsa aveva destato il clamore e la preoccupazione tra i lavoratori, i sindacati e i rappresentanti politici del territorio, adesso è una realtà. Una delle principali raffinerie d’Italia e d’Europa passa nelle mani di uno Stato maghrebino. Un caso emblematico per il settore petrolifero, visto che stavolta è un Paese medio orientale a investire in uno Occidentale. E questo nonostante i costi di lavorazione del petrolio in Italia siano indubbiamente più alti rispetto a quelli algerini. Così come più stringenti sono le regole sul rispetto dell’ambiente.
Nonostante questo Abdelmoumen Ould Kaddour, presidente e direttore generale di Sonatrach, ha assicurato che l’azienda per cui lavora si impegna a “mantenere i livelli occupazionali, la continuità gestionale, l’eccellenza operativa e gli elevati standard in materia di salute, sicurezza e ambiente. Il nostro obiettivo è una presenza di lungo termine, nell’ottica della sicurezza e dell’impegno per un dialogo costruttivo con la forza lavoro, le autorità e le comunità”. Nessun problema, quindi, per i 660 dipendenti diretti dell’azienda e per i circa 800 lavoratori dell’indotto.
Inoltre il Gruppo ExxonMobil ha fatto sapere di aver sottoscritto con Sonatrach diversi contratti pluriennali di natura tecnica, per la fornitura di prodotti petroliferi, attività operative e l’utilizzo dei depositi carburante di Augusta, Palermo e Napoli.