I giudici della Corte dei Conti hanno condannato Matteo Tutino a risarcire l’azienda Policlinico di Palermo con 20 mila euro in quanto avrebbe effettuato senza autorizzazioni interventi chirurgici all’ospedale Sant’Elia di Caltanissetta.
Il chirurgo plastico in quel periodo si trovava in servizio al Policlinico, ma era impegnato come consulente della Commissione Igiene e Sanità del Senato e, per questa ragione, su sua richiesta, con la delibera 43 del gennaio 2010, era stato collocato in aspettativa, senza assegni.
I carabinieri del Nas avrebbero accertato che il Policlinico di Palermo non aveva autorizzato gli interventi professionali in questione, a fronte dei quali il medico aveva percepito compensi, per prestazione svolte dal 2007 al 2011, non riversati all’amministrazione di appartenenza, per un importo di circa 33 mila euro.
Il dottore Tutino, difeso dall’avvocato Sabrina Donato, avrebbe negato di aver provocato danni alla propria amministrazione, affermando di aver collaborato gratuitamente, in virtù di un’apposita convenzione, con l’ospedale Sant’Elia di Caltanissetta e di aver percepito compensi solo per quegli interventi “salvavita” rivolti a malati non trasportabili, effettuati da quando era stato collocato in aspettativa senza assegni, sottolineando come si trattasse di remunerazioni esigue rispetto ai costi affrontati, regolarmente denunciate e sottoposte a tassazione.
I giudici della sezione giurisdizionale presieduta da Guido Carlino (Adriana Parlato Giudice relatore e Giuseppe Grasso giudice) hanno accolto in parte le richieste del procuratore, condannando Tutino a risarcire 20 mila euro, affermando che la somma da recuperare deve corrispondere all’importo effettivamente entrato nella sfera patrimoniale del dipendente, con esclusione della ritenuta d’acconto.