Per la prima volta in paleopatologia, la scienza che studia malattie in rapporto al mondo della preistoria, è stato scoperto e descritto un cancro benigno delle ossa del seno frontale. In questo caso di quelle del cranio, mai rilevato in antichità e raro anche nella casistica moderna.
L’importante scoperta scientifica si deve all’Università di Catania in collaborazione con la Flinders University (Australia) e con il contributo della Casa di cura Santa Lucia di Siracusa.
“Si tratta di una scoperta eccezionale che arricchisce il corpus di nozioni paleo-oncologiche“, spiega Francesco Maria Galassi, paleopatologo di fama internazionale, inserito dalla rivista americana Forbes nella lista dei 30 scienziati under 30 più influenti in Europa. “Il cancro – aggiunge – è una malattia antichissima e non il prodotto esclusivo della modernità“.
Questo è solo l’inizio di un progetto di ampio respiro che coinvolgerà vari enti e ricercatori siciliani, il Sicily Paleopathology Project, che si prefigge di ricostruire i trend evolutivi delle malattie che hanno afflitto le popolazioni dell’Isola nel corso dei secoli, utilizzando fonti storico-artistiche, resti osteologici e mummie, dalla preistoria all’epoca moderna.
Il team di ricercatori è composto da Elena Varotto, bioarcheologa e antropologa forense (UniCT), Francesco Maria Galassi, medico e paleopatologo (Flinders University), Edoardo Tortorici, archeologo (UniCT), Maria Teresa Magro, archeologa (Soprintendenza BBCC, CT), Rodolfo Brancato, archeologo (UniCT), Lorenzo Memeo, anatomopatologo (IOM, Istituto Oncologico del Mediterraneo), Carmine Lubritto, fisico e responsabile del laboratorio di spettrometria di massa isotopica (Universita’ della Campania Luigi Vanvitelli), con l’ausilio dell’equipe di Radiologia della Casa di cura Santa Lucia (SR).