“Alla prima occasione utile sarà mia cura presentare al presidente Micciché il commissario della Lega per la Sicilia, Stefano Candiani. Sono certo che il sottosegretario Candiani- che conosce Miccichè dai tempi il cui il presidente dell’Ars ha portato le mutande di ricambio ai profughi della Diciotti- avrà certo molto piacere di conoscere l’uomo che ha portato in Sicilia le autostrade, l’acqua a Palermo ed, a quanto sembra, anche la funivia a Trapani. Trapani, ridente località dove però proprio la politica regionale sta facendo morire l^Aeroporto di Birgi, e con essa tutto il turismo della provincia. Sono sicuro che il Senatore, sarà felice di prendere qualche lezione dal nostro presidente, se questi troverà tempo e voglia”.
E’ durissimo l’affondo che il responsabile enti locali della Lega Igor Gelarda sferra dalla sua pagina Facebook nei confronti del presidente dell’Ars Gianfranco Miccichè, che nelle scorse ore aveva detto sul sottosegretario Stefano Candiani e commissario della Lega in Sicilia “non lo conosco“. Una polemica che dura oramai da tempo, quella fra il carroccio e il coordinatore regionale di Forza Italia, il quale a più riprese ha auspicato la nascita in Sicilia di una coalizione moderata proprio per contrastare Salvini e il populismo, fino a “corteggiare” anche il Pd di Davide Faraone e il sindaco di Palermo Leoluca Orlando.
“Candiani – afferma Gelarda – certe cose non potrà mai comprenderle perché viene da una terra dove i politici del suo partito fanno gli interessi del territorio, costruiscono ad aggiustano le strade, e sostengono imprenditori ed agricoltori. E poi proviene da un paesino che mai potrà avere bisogno di funivie. Candiani Appartiene a quel mondo strano della Lega che ha portato il Veneto dalla dodicesima alla seconda posizione per ricchezza nelle regioni italiane… e pensate, sono riusciti a farlo senza le autostrade e le Funivie e le acque miracolose di Micciché… Micciché, per modestia non ha parlato dell’Etna, del Mare, del Sole e della Valle dei Templi, anche queste creature sue…”
Infine, un affondo conclusivo: “Io Micciché lo stimo. Credo a tutto quello che racconta di sé, perché è un politico credibile che ha fatto la storia della nostra regione. Lo sanno bene le decine di migliaia di siciliani che emigrano ogni anno per la disperazione”.