35 anni, messinese e architetto, collabora e ha collaborato con importanti istituzioni culturali come la Biennale di Venezia, Fondazione Prada, Galleries Lafayette a Parigi, Hermitage di San Pietroburgo, New Museum a New York, Shenzen Hong Kong Biennale of Urbanism and architecture. Ippolito Pestellini Laparelli fa parte del team interdisciplinare formato da Oma, (Office for Metropolitan Architecture) e diretto da Rem Koolhaas chiamato a curare Manifesta 12, la grande biennale d’arte contemporanea che ha scelto Palermo per il 2018, anno della prossima edizione. Il giovane architetto dal 2014 è uno dei nove lead-partner di OMA, un progetto internazionale di architettura urbanistica contemporanea che si snoda sui territori di progettazione, ricerca, scenografia, conservazione e curatela, di cui fa parte dal 2007. Vive a Rotterdam, nei Paesi Bassi, ma due anni fa ha curato il design della trasformazione del Fondaco dei Tedeschi a Venezia e partecipato alla Biennale di Architettura. Nel 2012 ha firmato il design della scenografie delle Rappresentazioni classiche della Fondazione Inda, Recentemente ha sostenuto concorsi di architettura, tra cui quello sull’espansione dell’Università Bocconi a Milano e la Tecnopole di Bologna, ha progettato la scenografia per il teatro greco di Siracusa e, insieme a Prada, il design della passerella per i fashion show e gli eventi speciali. Ha curato anche la mostra di OMA sulla conservazione Cronocaos 2010. Pestellini Laparelli è “Un siciliano che è andato via – come racconta alla conferenza stampa di presentazione organizzata a Palazzo delle Aquile – per questo sono felice di tornare in Sicilia per Manifesta”.